Pnrr ed enti locali: taglio risorse per oltre 13 miliardi.

La scorsa settimana il Governo Meloni ha annunciato, nell’ambito della revisione del Pnrr, il definanziamento di 9 misure del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Una decisione che si è tradotta per enti locali italiani in un taglio di circa 13 miliardi di risorse e a poco, al momento, possono servire le rassicurazioni del ministro Raffele Fitto circa la possibilità di reperire tali ingenti risorse da altre fonti di finanziamento, a partire dai fondi europei per la coesione, i fondi strutturali europei e il fondo complementare.

Rimescolamento delle carte motivato, secondo l’Esecutivo di centrodestra, dalla presenza di investimenti che in gran parte finanziano progetti in essere, ideati, spiegano dalla Fondazione Openpolis, prima dell’avvio del Pnrr e spesso non in linea con vincoli e criteri richiesti dall’Ue.

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Tagli, però, che produrranno significativi impatti per gli enti locali, a partire da comuni e città metropolitane. Corpi “intermedi” accusati dall’Esescutivo Meloni di essere tra i principali responsabili dei ritardi. Dichiarazione stigmatizzata, invece, dall’Anci, per la quale sarebbe invece l’amministrazione centrale ad avere una importante parte di responsabilità.

Comuni che in Italia ricoprono un ruolo fondamentale nell’ambito del Pnrr, ribadiscono dalla Fondazione Openpolis: “Gli enti locali sono spesso chiamati a svolgere il ruolo di soggetti attuatori. In una prima fase devono partecipare ai bandi ministeriali per assicurarsi le risorse previste. Una volta ammessi al finanziamento devono bandire le gare d’appalto per l’assegnazione dei lavori e verificare che questi siano realizzati nei tempi e nel rispetto dei vincoli previsti. Devono infine contribuire alla rendicontazione complessiva del piano, fornendo tutti i dati sull’avanzamento dei progetti di cui sono responsabili”.

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Per capire l’entità del ruolo rivestito dai comuni basterebbe dare uno sguardo alle gare bandite dai Comuni fino ad aprile 2023: circa 41 mila gare relative a progetti PNRR.

In valori assoluti, secondo una rilevazione della Fondazione Openpolis, il territorio maggiormente penalizzato dalla decisione del Governo Meloni sarebbe quello di Napoli (824,8 milioni), seguito da Roma (718,3 milioni) e Torino (493,6 milioni).

Ad essere messi più in crisi dal definanziamento i progetti riguarda i piani urbani integrati: circa 3,2 miliardi finalizzati alla riqualificazione delle periferie delle città metropolitane.

foto Governo.it