Pnrr, ECR: “Una generazione perduta”.
Continuano a piovere critiche verso l’implementazione dei fondi del programma (al tempo annunciato con toni salvifici) NextGenerationEU. Risorse, come tristemente rilevato in Italia con il Pnrr, che avrebbero dovuto rappreentare un motore di trasformazione destinato a superare le sfide della pandemia e rilanciare l’economia europea. Tuttavia – come ricordato dal gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei* – a quattro anni di distanza, i risultati sono stati ben al di sotto delle aspettative.
“La mancanza di un impatto significativo sul prodotto interno lordo (PIL), unita a problemi come la burocrazia, la corruzione e l’incapacità di allocare le risorse in modo efficiente, ha messo in discussione l’efficacia dei fondi – spiegano gli eurodeputati del gruppo -. Secondo la Banca centrale europea, l’impatto di questi fondi sul PIL nella prima metà del programma è stato solo dello 0,15%, ben lontano dallo 0,5% previsto. Inoltre, l’attuazione frammentaria, la mancanza di un mercato dei capitali efficiente e una politica fiscale ostile alle aziende impediscono all’Europa di essere competitiva con altre economie avanzate”.
Quindi, nulla di nuovo rispetto a quanto già si rileva da anni, senza contare la mancanza di trasparenza sulla spesa sei fondi in Italia come più volte denunciato dalla Fondazione Openpolis.
Difficile, però, aggiustare il tiro per la corretta applicazione del programma NextGenerationEU dal momento che entro il 2026 andranno spese le risorse nei diversi Paesi Ue e, ancora, che non sembra essere avvertita l’urgenza, dalle parti dell’Esecutivo von der Leyen, per la revisione della progettazione e l’implementazione di questi programmi per garantire che investimenti e riforme producano risultati sostenibili e trasparenti.
*Nora Junco García (ECR), Fernand Kartheiser (ECR), Diego Solier (ECR), Emmanouil Fragkos (ECR), Geadis Geadi (ECR), Alexandr Vondra (ECR), Nikola Bartůšek (PfE), Sebastian Tynkkynen (ECR).
foto Governo.it licenza CC-BY-NC-SA 3.0 IT