Pl 98, Andrea Piras: “Rispetto dell’ambiente e benefici per il territorio”.
In un mondo sempre più segmentato le realtà locali possono trovare anche nella caccia e nello sfruttamento delle altre attività venatorie un’importante risorsa per lo sviluppo locale. Attività valide, specialmente in una regione come la Sardegna, anche per mitigare i danni provocati dalle specie nocive, la cui sussistenza rappresenta una delle cause del depauperamento della selvaggina stanziale.
Temi affrontati nella Proposta di legge 98 che attraverso le modifiche alla Legge Regionale 29 luglio 1998, n. 23, mira ad adeguare la cura del patrimonio faunistico con la modernizzazione dei metodi di gestione delle zone di protezione della fauna selvatica e aprire, così, il territorio al turismo cinofilo-agonistico.
Il provvedimento, che sarà discusso oggi nella Quinta commissione, per il consigliere Andrea Piras, primo firmatario della proposta: “Vuole valorizzare il patrimonio faunistico unico della Sardegna, ripopolando le specie nobili. Si parte dalla moderna gestione delle “Zone di ripopolamento e cattura” che mediante piani di controllo dei nocivi e reintroduzione di soggetti selvatici o allevati di genetica certa e certificata possano garantire densità ottimali. Una volta raggiunte popolazioni adeguate, si potrà fruire dei selvatici, non solo a scopo di studi, ma anche per intercettare quella notevole nicchia di turismo Cinofilo Agonistico. A pioggia i benefici sul territorio: strutture ricettive, ristoranti, bar, distributori di carburante, artigianato e soprattutto immagine della Sardegna quale terra da inserire nei circuiti sportivi internazionali. Il tutto nel pieno rispetto dei selvatici e dell’ambiente”.
Le stesse “Zone temporanee di ripopolamento e di cattura” secondo la proposta di legge, potrebbero essere impiegate non solo per scopi di studio e cultura ma liberate dagli attuali vincoli, nel rispetto dell’ambiente, così da portare ricadute economiche collegate al turismo cinofilo-agonistico.
“Non è un segreto che, specialmente nei Paesi dell’est Europa, il turismo legato al settore è particolarmente florido e capace di creare un notevole indotto locale – affermano i firmatari della proposta -. Migliaia di appassionati cinofili ed allevatori agonisti italiani si recano più volte all’anno all’estero, per addestrare i propri cani per le gare nazionali ed internazionali. Queste molteplici attività sportive, si svolgono in zone di protezione destinate a tale scopo, senza abbattimenti né danni ai selvatici”.
Una proposta che potrebbe aggiungere valore al turismo isolano, specialmente nei mesi autunnali e invernali: “Oltre all’alto costo delle licenze, questo fenomeno, in forte ascesa grazie anche alle offerte di viaggi a basso prezzo, produce un forte apporto di risorse ricadenti sulle strutture ricettive ed alberghiere del territorio. Appena a regime, questa modifica gestionale sarà in grado di favorire un importante e nuovo flusso turistico verso l’Isola, soprattutto nei periodi di bassa stagione a tutto vantaggio dell’occupazione e dei bilanci aziendali del settore”.
Tra le altre novità della proposta l’introduzione di un rappresentante dell’associazione regionale degli armieri all’interno del Comitato regionale faunistico e la possibilità di ripopolare la densità degli esemplari della selvaggina stanziale con la reintroduzione di soggetti allevati, di genetica certa e certificata, provenienti da allevamenti e con l’uso di metodiche che facilitino l’ambientamento ed il radicamento delle specie nelle aree interessate.
Foto Comune di Cagliari.