Pina Picierno: “Proteggere i giornalisti nell’UE”.
Minacciati, screditati e intimiditi. Queste sono solo alcune delle tante forme di violenza verso i giornalisti e gli operatori dell’informazione consumate quotidianamente non solo nei Paesi ‘meno democratici’ del mondo ma anche della ‘libera ed evoluta’ Unione Europea. Una realtà ricordata dal recente caso accaduto ai danni di Massimiliano Coccia , giornalista per Radio Radicale e L’Espresso, occupatosi di inchieste inerenti alle mafie, al traffico di stupefacenti e alle formazioni neofasciste e antisemite. Inchieste che lo scorso novembre hanno portato allo sgombero di un immobile occupato abusivamente, facendo emergere un traffico di stupefacenti a Roma, culminato con l’omicidio del capo-ultras Fabrizio Piscitelli.
In seguito all’inchiesta – come ha ricordato nella sua interrogazione parlamentare l’esponente S&D, Pina Picierno – il giornalista è stato oggetto di numerose minacce di morte, per le quali ha presentato denuncia alle autorità italiane e che si aggiungono alle centinaia ricevute ogni giorno dai giornalisti di tutta l’Unione europea, dove i casi di violenza o minaccia contro i giornalisti sono in costante aumento.
In risposta all’interrogazione dell’eurodeputata italiana oggi è intervenuta la Vicepresidente Věra Jourová che, nel suo intervento, ha confermato i dati della relazione sui casi di minacce ai danni dei giornalisti: “Le conclusioni della relazione sono attualmente oggetto di discussione tra la Commissione e gli Stati membri nell’ambito della cooperazione all’interno del meccanismo per lo Stato di diritto. Il Consiglio ha inoltre avviato discussioni specifiche sui capitoli dedicati ai singoli Paesi. Il piano d’azione per la democrazia europea ha riconosciuto che sia gli attacchi sia gli abusi delle leggi sulla diffamazione e altre forme di intimidazione e pressione anche da parte della criminalità organizzata sono dannosi per l’ambiente in cui operano i giornalisti. Il piano propone una serie di misure che intendono migliorare la situazione. Tra queste, una raccomandazione sulla sicurezza dei giornalisti, che tiene conto delle minacce cui sono esposte in particolare le giornaliste. Per preparare e attuare la raccomandazione sarà avviato un dialogo strutturato con gli Stati membri, i portatori di interesse e le organizzazioni internazionali, nel quadro del forum europeo dei mezzi d’informazione. Sarà essenziale
coinvolgere le autorità giudiziarie, le procure e le autorità di contrasto degli Stati membri. La Commissione garantirà inoltre finanziamenti sostenibili per progetti come il “Media Freedom Rapid Response”, che intende sviluppare risposte rapide e coordinate alle violazioni della libertà dei media, che includono il patrocinio a spese dello Stato e un sostegno pratico per i giornalisti in difficoltà”.