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Piattaforme Social e Ingerenze Straniere. L’UE Accelera sul Regolamento sui Servizi Digitali.

Le recenti controversie sulle principali piattaforme di social media hanno riacceso il dibattito sull’efficacia dell’applicazione del Regolamento sui Servizi Digitali (DSA). In particolare, le accuse di distorsioni algoritmiche e il presunto favoritismo di alcune piattaforme, tra cui X di Elon Musk, verso partiti estremisti, hanno sollevato serie preoccupazioni sulle possibili interferenze straniere nelle elezioni europee. La situazione ha spinto la Commissione Europea a intensificare le proprie azioni di vigilanza.

Secondo Valérie Hayer, eurodeputata del gruppo Renew, il ritardo nell’attuazione delle misure previste dal DSA mette a rischio la trasparenza del dibattito pubblico e l’integrità del processo elettorale. La richiesta alla Commissione è chiara: garantire un’applicazione immediata ed efficace delle norme per limitare i rischi sistemici e contrastare la diffusione di contenuti illegali.

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Serve, quindi, assicurare l’applicazione tempestiva del DSA, con particolare attenzione alla trasparenza algoritmica e alla rimozione dei contenuti dannosi di fronte alla scarsa collaborazione delle grandi piattaforme social. Importante, sempre secondo l’esponente di Renew Europe, contrastare le ingerenze straniere e le manipolazioni algoritmiche in periodo elettorale, con un focus su X e altre piattaforme sospettate di favorire determinati schieramenti politici.

La vicepresidente esecutiva Henna Virkkunen, intervenuta sull’interrogazione parlamentare, ha ribadito che la tutela della democrazia è una priorità assoluta per l’UE. Pur riconoscendo il ruolo centrale degli Stati membri nell’organizzazione delle elezioni, ha dichiarato, “Bruxelles ha intensificato il supporto alle autorità nazionali attraverso iniziative concrete”.

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“In vista delle elezioni federali tedesche del febbraio 2025, la Commissione ha collaborato con la Bundesnetzagentur per organizzare una tavola rotonda con le grandi piattaforme e motori di ricerca, oltre a uno stress test mirato a valutare le misure di sicurezza digitale. I firmatari del codice di condotta dell’UE sulla disinformazione hanno inoltre attivato un sistema di reazione rapida per individuare e contrastare eventuali tentativi di manipolazione dell’opinione pubblica”.

Bruxelles, in particolare, ha avviato quattro procedimenti ufficiali per esaminare i rischi legati al dibattito civico e alla sicurezza elettorale, focalizzandosi sulla progettazione e il funzionamento degli algoritmi delle piattaforme. In particolare, la Commissione ha ingiunto a X di conservare i documenti sulle future modifiche ai suoi sistemi di raccomandazione, oltre a richiedere l’accesso alle interfacce tecniche per verificare direttamente la moderazione dei contenuti e la viralità degli account.

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Un ulteriore passo avanti riguarda l’accesso ai dati per la comunità scientifica. Il DSA obbliga, infatti, le piattaforme di grandi dimensioni a rendere disponibili informazioni dettagliate sui rischi sistemici. A tal proposito, la Commissione sta lavorando a un atto delegato per rafforzare ulteriormente la trasparenza e il controllo su questi processi.

foto Gerd Altmann da Pixabay.com