Piano Nazionale Giovani – Le proposte del Consiglio Nazionale dei Giovani.
“Non possiamo fingere che l’epidemia ci abbia danneggiato tutti allo stesso modo. La crisi economica che stiamo attraversando rischia di lacerare un tessuto sociale già compromesso e di accentuare le disparità generazionali nel nostro Paese. Oggi, davanti alle previsioni di tracollo dell’economia globale che lasciano intravedere gli impatti dell’attuale crisi, di certo maggiori rispetto a quelli della grande recessione, possiamo comprendere chiaramente i costi socio-economici che ci attendono. Da qui la necessità di scongiurare il rischio di un aumento delle diseguaglianze tra generazioni”.
Con questa premessa il Consiglio Nazionale dei Giovani consiglia l’adozione di un Piano Nazionale che “ridia spazio e definisca una nuova prospettiva per i giovani nella società per affrontare quella che ormai tutti definiscono una ‘emergenza giovani’.
“Chiediamo che le istituzioni ai vari livelli, nazionale, regionale e territoriale, stabiliscano piani pluriennali di politiche volte a raggiungere specifici obiettivi di sostegno alle giovani generazioni e per la crescita del Paese, coordinate con le strategie pluriennali stabilite su base europea e internazionale” fanno sapere dal CNG, presieduto da Maria Cristina Pisani.
Nello specifico il Piano del CNG prevede l’introduzione di un “Bonus giovani genitori” per genitori di età non superiore a 41 anni indipendentemente dalla titolarità di un rapporto di lavoro; regolamentare il lavoro agile; incentivare le imprese ad aderire a Fondi di formazione interprofessionali ed investire sulla formazione dei propri dipendenti; ampliare la platea di coloro che rientrano nelle categorie ritenute “prioritarie” per il Fondo acquisto prima casa anche al lavoratore tipico under 35, spesso soggetto non bancabile.
Ancora, in materia di Cittadinanza attiva, Servizio Civile e Volontariato nel piano del CNG viene proposto l’incremento delle risorse per il Servizio Civile il per triennio 2021-2023; la stabilizzazione delle risorse in Legge di Stabilità per un contingente minimo annuale di 50.000 giovani volontari in Servizio Civile; l’istituzione di una Consulta dei Giovani obbligatoria e permanente in ogni Comune italiano; un intervento economico a sostegno del Terzo Settore, in quanto è in questo ambito che si esprime l’inclusione sociale con i conseguenti risvolti di natura educativa e di sviluppo dei singoli e delle comunità; l’avvio di un iter legislativo che preveda la costituzione di un fondo ad hoc per il finanziamento strutturale delle organizzazioni giovanili, i cosiddetti “operating grants”.