Piano Casa, Progressisti: “L’assessore Sanna dovrebbe dimettersi”.
“Sempre più solo nelle sue posizioni fuori da ogni logica, l’assessore regionale all’Urbanistica e agli Enti locali dovrebbe presentare immediatamente le sue dimissioni”. Con questa nota prosegue la polemica del gruppo dei Progressisti sulla legge regionale 1, recentemente impugnata dall’Esecutivo Draghi in quanto numerose disposizioni sarebbero in contrasto con la normativa statale in materia di tutela del paesaggio, in violazione dell’articolo 117, secondo comma, lettera s) della Costituzione, nonché delle norme fondamentali delle riforme economico-sociali contenute nella legge urbanistica n. 1150 del 1942 e nel Testo Unico dell’edilizia di cui al dPR n. 380 del 2001.
“Se la legge sulla moltiplicazione delle Province è stata sonoramente bocciata dal Governo – ricordano i consiglieri Progressisti -, con il suo Piano Casa l’assessore sta creando problemi ai Comuni e ai professionisti del settore in un momento in cui per il rilancio dell’edilizia servirebbero regole chiare, comprensibili a tutti e velocemente applicabili: con le minacce mascherate da direttive, firmate da lui ma evidentemente appoggiate dal presidente della Regione, l’assessore sta invece rendendo impossibile il lavoro negli uffici degli enti locali e negli studi professionali dell’isola, con il rischio concreto di ripercussioni sulle attività delle cittadine e dei cittadini sardi.
Dopo l’affondo politico la proposta del gruppo: “Il Piano Casa approvato dal centrodestra e impugnato dal Governo deve tornare in Consiglio regionale, con le audizioni in commissione dei rappresentanti degli enti locali e dei professionisti del settore, per una rimodulazione chiara. Nelle ultime settimane lo hanno sottolineato anche autorevoli esponenti del centrodestra”, chiaro riferimento alle dichiarazioni rilasciate questa mattina dal capogruppo della Lega, Dario Giagoni per il quale è “assolutamente necessario tornare immediatamente in Aula, al fine di porre fine al caos normativo che l’impugnazione della legge ad opera del Governa ha provocato”.
Un endorsement – per la forza di minoranza in Consiglio regionale – che “Significa che l’assessore non ha più neppure il sostegno della sua maggioranza: se davvero ha a cuore la crescita della Sardegna faccia un passo indietro, si dimetta e lasci spazio a chi, con posizioni ragionevoli e non ideologiche, voglia discutere sul rilancio di un settore che ha bisogno di regole certe e uguali per tutti”.
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