Piani nazionali di ripresa, PE: “Monitorare Stato di diritto”.

Trasparenza e rispetto dello Stato di diritto. Sono queste le coordinate tracciate dal Parlamento europeo per l’utilizzo dei fondi del Recovery da parte degli Stati membri.

In una relazione approvata giovedì, gli eurodeputati hanno espresso l’esigenza di introdurre correttivi all’imminente revisione del Dispositivo per la ripresa e resilienza (RRF) da parte della Commissione europea, prevista per il 31 luglio 2022.

Secondo i deputati, la Commissione dovrebbe garantire un solido meccanismo di revisione, monitoraggio delle spese, di attuazione e di gestione dei dati dell’RRF. In questo modo si eviterebbero abusi, doppi finanziamenti o sovrapposizioni di obiettivi con altri programmi di finanziamento dell’UE.

Ancora – nel testo non legislativo, adottato con 420 voti favorevoli, 90 contrari e 83 astensioni – gli eurodeputati hanno chiesto un monitoraggio continuo sul rispetto dello Stato di diritto e sulla protezione dei valori dell’UE, con la previsione di interventi tempestivi mirati a bloccare o recuperare i fondi già erogati in caso di non conformità a tali criteri da parte degli Stati membri.

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Gli investimenti dell’RRF, ricordano nel testo i rappresentanti del PE, dovrebbero contribuire ad aumentare l’autonomia e l’indipendenza strategica dell’UE e ridurre l’indipendenza dalle importazioni di combustibili fossili, specialmente dalla Russia.

Nel testo, si sottolinea, inoltre, il ruolo del dispositivo nell’implementazione di REPowerEU e si afferma che i prestiti disponibili nell’ambito del Recovery potrebbero essere utilizzati per integrare questi progetti e promuovere gli investimenti di transizione energetica dell’UE, contribuendo in modo significativo alla sovranità energetica dell’Unione.

Il Quadro di valutazione del Dispositivo per la ripresa e la resilienza, infine secondo gli eurodeputati, deve fornire informazioni di base ai cittadini sui progressi complessivi dell’attuazione dei piani nazionali. I deputati chiedono un monitoraggio regolare dell’attuazione dei sei pilastri dell’RRF, così come dell’obiettivo del 37% per la spesa verde e del 20% per le questioni riguardanti il digitale. I Paesi UE dovrebbero raccogliere e garantire l’accesso ai dati sui proprietari effettivi delle imprese che ricevono i fondi e sui beneficiari del programma.

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