Piani nazionali di ripresa e resilienza: per la Corte dei conti Ue si sta fallendo.
Ritardi, azioni improprie e cambio di regole in corsa. Sono questi i principali problemi evidenziati nell’ultima relazione della Corte dei Conti europea sulla gestione dei fondi dei Piani nazionali di ripresa e resilienza nei vari Stati membri.
A sedere sul banco degli imputati, come sempre, è stata indicata la Commissione von der Leyen, la quale, secondo la Corte, non è riuscita a garantire un adeguato monitoraggio sul rispetto delle normative sugli appalti pubblici e sugli aiuti di Stato sostenuti con i fondi dei Piani nazionali di ripresa e resilienza.
Il rapporto, in particolare, sottolinea le continue lacune nei processi di audit e controllo della Commissione, la debole supervisione e la mancanza di linee guida efficaci per gli Stati membri, evidenziando gravi incoerenze nell’applicazione delle normative.
Per di più, nonostante i numerosi avvertimenti, la Commissione non ha adottato misure correttive efficaci né ha assicurato che gli Stati membri effettuassero controlli adeguati prima di ricevere i pagamenti delle tranche previste con i Piani Nazionali di Ripresa e Resilienza.
Una abdicazione verso le proprie responsabilità che, come facilmente rilevabile, continua a minacciare la fiducia dei cittadini/e europei/e verso la gestione dei fondi europei.
Come, infatti, si può giustificare da parte della Commissione Ue il pagamento delle rate ai Paesi Ue nonostante non siano condotti adeguati controlli di conformità da parte degli stessi Stati membri?
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