Piani di ripresa e resilienza. La Corte dei conti “devasta” la gestione dei Paesi Ue.
La relazione della Corte dei conti europea del luglio 2024 sulla gestione del Recovery and Resilience Facility (RRF) – il nostro Pnrr italiano – evidenzia (non è una novità) gravi carenze. Una realtà rivelata più volte evidenziata dalla Corte dei conti europea, per la quale la metodologia utilizzata per calcolare la spesa per alcune missioni non è esatta dal momento che gli Stati membri utilizzano coefficienti unici per mettere in campo una gamma eterogenea di progetti, comportandone una sovrastima o sottostima.
“La Corte – ha dichiarato sul tema Mathilde Androuët del gruppo dei Patrioti per l’Europa – afferma che gli strumenti di monitoraggio sono inadeguati e che le informazioni fornite non riflettono accuratamente i progressi compiuti nel raggiungimento degli obiettivi. La Corte raccomanda pertanto stime più accurate e un migliore monitoraggio dei costi effettivi”.
Da qui, il dubbio è a dir poco categorico circa la capacità del piano Rff (PNRR in Italia) di raggiungerre i propri obiettivi.Una non novità. Sul fronte della gioventù lo rimarchiamo dal lontano 2021.
Per la Commissione europea, ancora ammaccata dopo lo “scandalo Timmermans“, Valdis Dombrovskis a nome della Commissione europea ha risposto dichiarando che “la Commissione è tenuta ad applicare la metodologia concordata dai due colegislatori (Consiglio e Parlamento europeo) e i coefficienti specifici stabiliti dal regolamento”. “La Commissione – prosegue -ribadisce che l’RRF è uno degli strumenti chiave dell’UE”.
Eppure, tra ritardi e missioni calate dall’alto (senza contare la fretta con la quale sono stati realizzati i piani nazioni in Ue) la progettazione dell’RRF non sta garantendo agli Stati membri – ovviamente per prooprie colpe – un significativo sostegno finanziario, riforme e investimenti in linea con le priorità dell’UE. Si respira, infatti, aria di lungaggini burocratiche, incapacità di spesa, pessima programmazione e, soprattutto, tanta autoreferenzialità. Specialmente in occasione dei vari via libera al pagamento delle tranche del piano ai vari Stati membri, dove non mancano le dichiarazioni celebrative di questo o di quella premier Ue.
foto corte dei conti europea