Persona affetta da Sla, l’Asl Sassari risponde alla Manca: “False affermazioni”.

Continua a confermarsi conflittuale, per usare un eufemismo, la dialettica tra l’esponente del Movimento 5 Stelle, Desiré Alma Manca, e l’Asl di Sassari. A tenere banco, recentemente, il caso di una persona affetta da Sla afferente il territorio sassarese, al quale, secondo la Manca, non sarebbe stato fornito un nuovo comunicatore oculare da parte dell’Azienda sanitaria locale.

“Comunicare attraverso gli occhi – aveva dichiarato ieri la Manca – è l’unica cosa che *** può ancora fare, ma purtroppo, da circa un anno ha perso anche questa possibilità”.

Desiré Manca, Francesco Agus, foto Sardegnagol riproduzione riservata
Desiré Manca, Francesco Agus, foto Sardegnagol riproduzione riservata

“Ho conosciuto *** due anni fa – reca la comunicazione della Desirè Manca – quando i suoi familiari mi contattarono per chiedermi aiuto: lamentavano la carenza dei fondi regionali destinati all’assistenza domiciliare e mi sono impegnata affinché venissero stanziate maggiori risorse. Pochi giorni fa sono stata nuovamente a casa di ***, dove ho scoperto che da circa un anno non ha la possibilità di comunicare con il mondo esterno. Mi sono attivata per sollecitare la Asl di Sassari e dopo il mio intervento *** è stato portato in ospedale per effettuare una visita oculistica. Attualmente siamo in attesa che le ditte incaricate della gestione dei video comunicatori si rechino a casa del paziente per valutare, attraverso dei test, quale dispositivo sia più adatto alle sue esigenze. Questa triste vicenda può essere risolta in tempi brevissimi e non smetterò di combattere fino a quando *** non avrà nuovamente la possibilità di “parlare”.

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Dichiarazioni che hanno richiamato la replica dell’Asl di Sassari, secondo la quale il paziente risulterebbe essere in carico presso la Struttura di Anestesia Territoriale e Cure palliative della Asl di Sassari dal 2020. Persona, si legge ancora nella replica dell’Azienda, “inserita all’interno di un percorso multidisciplinare che prevede visite domiciliari giornaliere di personale infermieristico, visite mediche settimanali, diversificate a seconda delle esigenze del paziente”.

Da qui la contestazione alle dichiarazioni dell’esponente M5S: “Non corrisponde al vero che sia il paziente che i suoi
familiari siano stati lasciati soli da parte dell’azienda sanitaria. Così come non corrisponde al vero che il paziente sia in attesa da un anno di un comunicatore. Il 5 febbraio 2020, in seguito a una visita specialistica e al test tecnico del macchinario, al paziente è stato consegnato un comunicatore a puntamento oculare che gli ha consentito di comunicare con il mondo esterno. Purtroppo – proseguono dall’Asl Sassari – dall’inizio del 2023 il paziente ha iniziato a riscontrare
difficoltà nell’utilizzo dell’apparecchiatura in suo possesso, da qui e’ stato sottoposto a diverse prove del sistema di comunicazione, eseguite dalle ditte dei puntatori oculari, nelle date del 11, 15, 18 e 31 maggio: tutte hanno evidenziato l’impossibilità all’utilizzo dei diversi dispositivi oculari a disposizione della Asl di Sassari. La recente visita specialistica eseguita presso la Clinica oculistica dell’Università di Sassari, richiesta dai familiari e prontamente organizzata in poche ore grazie alla collaborazione tra Aou e Asl, ha solo confermato la diagnosi già a suo tempo comunicata ai familiari da parte della stessa Asl: l’aggravarsi della patologia a danno dei muscoli oculari di fatto non consente il funzionamento del puntatore oculare rendendo quindi impossibile l’utilizzo dei comunicatori da parte della persona assistita”.

Asl Sassari
Asl Sassari

Informazioni sulle problematiche per l’utilizzo dei puntatori oculari, come dichiarato dall’Asl Sassari, condivise con la consigliera: “E’ doveroso ricordare che, nonostante l’assistenza della Asl, purtroppo il paziente e’ affetto da una patologia degenerativa progressiva che, col tempo, porta ad un irreversibile peggioramento della qualità della vita del paziente. Quindi è falso affermare che la situazione possa esser risolta in tempi brevissimi, perché, così come comunicato sin da subito ai familiari del paziente, nessun comunicatore oculare esistente può esser utilizzato dal paziente”.

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