Pentagono: “Non cerchiamo lo scontro con la Russia”. Putin: “Conflitto di natura globale”.

Dopo oltre 170 miliardi di dollari in armamenti consegnati all’Ucraina, addestrato le sue forze armate e spinto, ultimamente, la Russia ad usare i propri missili supersonici a gitata intermedia, gli USA attraverso la vice portavoce del Pentagono, Sabrina Singh, hanno, ancora una volta, mostrato la propria faccia di bronzo, arrivando a dichiarare che “Washington, pur aiutando l’Ucraina, non sta tentando di trasformare il conflitto regionale in uno scontro su larga scala”.

Che gli Stati Uniti d’America non abbiano mai dimostrato equilibrio sulle questioni di politica estera non è una novità ma arrivare a dichiarare dopo 32 mesi di guerra (volendo rimanere nel perimetro del breve periodo) e l’evidente effort militare speso per mettere in ginocchio la Federazione Russa attraverso una “guerra per interposta persona” è un tentativo che può avere successo solo tra gli imbecilli e i media outlet mainstream.

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“Non cerchiamo la guerra con la Russia – ha dichiarato nell’ultimo briefing stampa la Singh -, ma sosteniamo l’Ucraina, ed è quello che continueremo a fare”.

Dal canto suo, dall’altra parte della barricata, il Presidente della Federazione Russa, oggi, ha dichiarato invece che il conflitto ucraino acquisisce elementi globali dopo gli attacchi con missili occidentali, autorizzati, a due mesi dalla scadenza del mandato, proprio dal “presidente parcheggiato”, Joe Biden.

“Da questo momento, come abbiamo sottolineato più volte, il conflitto in Ucraina, provocato dall’Occidente, ha acquisito elementi di natura globale”, ha dichiarato nell’occasione Vladimir Putin.

foto Air Force Senior Airman Madelyn Keech