Pedopornografia online, operazione Black Room: 26 soggetti identificati.
Nelle prime ore della giornata la Polizia di Stato ha dato il via a perquisizioni su tutto il territorio italiano al termine di una complessa operazione di contrasto alla pedopornografia online svolta dal Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni di Napoli che ha portato all’emissione di 26 decreti di perquisizione nei confronti di soggetti gravemente indiziati di detenzione e commercio di materiale realizzato mediante sfruttamento di minori.
L’attività di indagine, diretta dalla IV Sezione – Fasce Deboli della Procura di Napoli -, è stata condotta dagli investigatori in modalità undercover, consentendo di smantellare una rete di utenti che, su una nota piattaforma di messaggistica istantanea ritenuta dagli indagati affidabile in ragione dell’anonimato garantito, gestiva la compravendita di materiale prodotto mediante lo sfruttamento sessuale di minori anche di tenera età.
Gli operatori, dopo essersi introdotti in alcuni canali di condivisione del materiale illecito, sono riusciti ad instaurare un rapporto di fiducia con alcuni interlocutori che si mostravano interessati allo scambio o alla cessione in cambio di somme di denaro che variavano in base all’età delle minori vittime degli abusi.
L’attenzione degli investigatori si è focalizzata in modo particolare sulla presenza di alcuni gruppi chiusi, in cui veniva divulgato una grande quantità di materiale pedopornografico, ai quali potevano accedere soltanto gli utenti ritenuti affidabili dagli amministratori previo pagamento di una somma di denaro che abilitava all’iscrizione al gruppo.
L’analisi delle tracce informatiche lasciate in rete dagli internauti e la ricostruzione meticolosa dei flussi finanziari hanno consentito di identificare 26 soggetti, residenti in 9 diverse regioni italiane, destinatari dei decreti di perquisizione emessi dalla Procura di Napoli che sono in corso di esecuzione, sotto la direzione del Compartimento Campania, con il supporto degli Uffici di Specialità dell’Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte, Puglia, Sicilia, Toscana, Umbria, Veneto e Calabria.
È in corso inoltre l’esecuzione del provvedimento con il quale l’Autorità Giudiziaria procedente ha disposto la chiusura di alcuni canali, gruppi e Bot presenti sulla piattaforma, utilizzati per la commercializzazione e lo scambio di file pedopornografici.
Nell’ambito della complessa attività d’indagine, è emersa una convergenza investigativa con il Compartimento Polizia Postale di Torino nei confronti di un giovane cittadino straniero rintracciato in una provincia calabrese. Personale della Polizia Postale della Campania e del Piemonte ha proceduto congiuntamente all’arresto dell’uomo in flagranza di reato, per commercio di materiale pedopornografico.