PE: “Subordinare fondi UNRWA al contenuto dei libri scolastici palestinesi”.
Mentre il Parlamento europeo chiede all’Ue di rimuovere le restrizioni per le armi occidentali a lungo raggio in Russia, alcuni eurodeputati/e del PPE, ECR, Renew, S&D e NI*, hanno invitato la Commissione europea a condizionare i fondi destinati all’UNRWA, l’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei profughi palestinesi nel vicino oriente, al contenuto scolastico dei libri scolastici palestinesi.
Volumi educativi, secondo i firmatari dell’interrogazione, densi di contenuti antisemiti: “Il Parlamento europeo ha ripetutamente sottolineato che i contenuti antisemiti nei libri di testo palestinesi, tra cui persino l’incitamento alla violenza, non sono ancora stati rimossi. Né sono stati rivisti i programmi di studio e le schede di studio, nonostante le promesse dell’Autorità Nazionale Palestinese”.
Sulla questione, per la Commissione europea, il commissario Olivér Várhelyi ha ricordato che il sostegno dell’UE all’Autorità palestinese in materia di istruzione deve essere fornito a condizione che il contenuto dei libri di testo sia allineato agli standard dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura (UNESCO).
“La Commissione non tollera l’incitamento all’odio e alla violenza e l’antisemitismo in tutte le sue forme. Questi principi non sono negoziabili. Qualsiasi materiale che vada contro di essi rischia di minare la pace e la coesistenza e non ha posto nei libri di testo e nelle aule. La Commissione rimane fermamente impegnata a promuovere un’istruzione inclusiva e di qualità per il popolo palestinese, anche per garantire la piena aderenza ai valori delle Nazioni Unite e agli standard e alle norme dell’UNESCO nel campo dell’istruzione”.
Nel frattempo, però, la stessa Commissione Ue, continua a non prendere una posizione netta verso la controparte, Israele. Paese, da diversi lustri, non in linea con le indicazioni contenute nelle diverse risoluzioni approvate dalla maggioranza dei Paesi della cosiddetta “Comunità internazionale” e libero di “sbattere la porta in faccia” anche all’Alto rappresentante dell’Ue.
David Lega (PPE), Anna-Michelle Asimakopoulou (PPE), Petras Auštrevičius (Renew), Antonio López-Istúriz White (PPE), Lukas Mandl (PPE), Bert -Jan Ruissen (ECR), Miriam Lexmann (PPE), Andrey Kovatchev (PPE), Carmen Avram (S&D), Ondřej Knotek (Renew), Loránt Vincze (PPE), Niclas Herbst (PPE), Dietmar Köster (S&D), Anja Haga (NI).
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