PE. Sì al dispositivo per la ripresa e la resilienza da 672,5 miliardi di euro.

672,5 miliardi di euro in sovvenzioni e prestiti per contenere gli effetti della pandemia. Questo in sintesi l’ammontare delle risorse del dispositivo per la ripresa e la resilienza (RRF) approvato ieri notte, in via definitiva, dal Parlamento europeo. Nel corso della votazione (582 voti favorevoli, 40 contrari e 69 astensioni) gli eurodeputati hanno dato il via libera al regolamento sugli obiettivi e alle regole di accesso al dispositivo per i Paesi UE che potranno richiedere fino al 13% di prefinanziamento per i loro piani di ripresa e resilienza.

Sovvenzioni e prestiti, disponibili per tre anni, che saranno messi a disposizione per finanziare misure nazionali volte a mitigare le conseguenze economiche e sociali della pandemia.

Per essere ammissibili al finanziamento, i piani nazionali dovranno incentrarsi su politiche chiave dell’UE quali la transizione verde, la biodiversità, la trasformazione digitale, la coesione economica e la competitività, nonché la coesione sociale e territoriale. Potranno essere finanziati anche i progetti che si concentrano sulle politiche a favore dei minori e dei giovani, compresa l’istruzione e lo sviluppo di competenze.

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Ciascun piano dovrà destinare almeno il 37% del proprio bilancio al clima e almeno il 20% alle azioni digitali. Il regolamento approvato dal PE, stabilisce anche che potranno ricevere fondi soltanto i Paesi membri impegnati nel rispetto dello Stato di diritto e dei valori fondamentali dell’Unione europea.

Sul fronte delle attività di monitoraggio sarà la Commissione europea a coordinare le operazioni di controllo e a mettere a disposizione degli Stati membri un sistema integrato di informazione e monitoraggio per poter fornire informazioni comparabili su come vengono utilizzati i fondi. Per la lotta antifrode e il contrasto alle azioni illecite da parte degli Stati membri nell’utilizzo dei fondi del dispositivo di Ripresa e Resilienza, sarà incaricato l’Ufficio europeo antifrode, l’OLAF.

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Per Siegfried Muresan del PPE, correlatore coinvolto nei negoziati: “Il voto di oggi significa che il sostegno sta arrivando. L’RRF aiuterà a modernizzare le nostre economie e a renderle più pulite e più verdi. Abbiamo fissato le regole su come spendere il denaro, ma le abbiamo lasciate abbastanza flessibili per soddisfare le diverse esigenze degli Stati membri. Questo denaro non deve essere usato per spese di bilancio ordinarie, ma per investimenti e riforme”.

Sui giovani e le politiche giovanili Dragoș Pislaru del gruppo Renew Europe, ha incentrato il proprio discorso sulle ricadute del RRF sulle politiche giovanili: “Il destino dell’Europa è nelle nostre mani. Abbiamo il dovere di mettere al centro delle priorità i giovani e i bambini. Uno dei sei pilastri del RRF è dedicato specialmente a loro, il che significa investire nell’educazione”.

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Adesso, come ultimo atto del processo, toccherà al Consiglio europeo approvare formalmente il regolamento del dispositivo RRF. Una volta che anche il Consiglio avrà dato il proprio parere favorevole, questo entrerà in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’UE.

foto Laurie Dieffembacq © European Union 2020 – Source : EP