Patto migrazione e asilo: via libera del PE. Piantedosi: “Regolamento di Dublino finalmente superato”.
Esame più rapido delle domande di asilo, anche alle frontiere UE, rimpatri più efficaci e nuove norme per l’identificazione dei migranti e un nuovo programma volontario per il reinsediamento dei rifugiati provenienti da Paesi terzi. Queste, in sintesi, sono le principali misure del nuovo patto sulla migrazione e l’asilo approvato dal Parlamento europeo con 322 voti favorevoli e presentato dal relatore Tomas Tobé del Partito Popolare Europeo.
Per aiutare i Paesi UE più esposti alle pressioni migratorie, secondo il provvedimento del PE, gli altri Stati membri dovranno contribuire e accogliendo una parte dei richiedenti asilo o dei beneficiari di protezione internazionale nel loro territorio, stanziare contributi finanziari o fornire un sostegno tecnico-operativo. Saranno inoltre aggiornati i criteri che attribuiscono a uno Stato la responsabilità di esaminare le domande di protezione internazionale (le cosiddette “norme di Dublino”).
Il regolamento sulle situazioni di crisi e di forza maggiore (anch’esso approvato dal PE) istituisce, inoltre, un meccanismo di risposta agli aumenti improvvisi degli arrivi, garantendo solidarietà e sostegno agli Stati membri che devono far fronte a un afflusso eccezionale di cittadini di paesi terzi. Le nuove norme affronteranno anche il tema della strumentalizzazione dei migranti, ossia il loro uso da parte di paesi terzi o attori non statali ostili con l’obiettivo di destabilizzare l’UE.
Le persone che non soddisfano i requisiti per entrare nell’UE saranno soggette a un accertamento preliminare della durata massima di sette giorni e comprensivo di identificazione, raccolta di dati biometrici e controlli sanitari e di sicurezza. Gli Stati membri dovranno istituire meccanismi di controllo indipendenti per garantire il rispetto dei diritti fondamentali.
In tutta l’UE sarà introdotta una nuova procedura per il riconoscimento e la revoca della protezione internazionale. Con le nuove regole, il trattamento delle domande di asilo alle frontiere dovrà diventare più rapido, con scadenze più brevi per le domande infondate o inammissibili.
I dati delle persone che entrano irregolarmente nell’UE, comprese le impronte digitali e le immagini del volto di chiunque abbia più di sei anni, saranno memorizzati nella banca dati Eurodac aggiornata.
Il Parlamento ha anche approvato nuove regoli comuni per tutti gli Stati membri sul riconoscimento dello status di rifugiato o di persona che gode di protezione sussidiaria e sui diritti applicabili al riguardo. Gli Stati membri avranno il compito di valutare la situazione nel Paese di origine sulla base dei dati forniti dall’Agenzia UE per l’asilo. Una volta concesso, lo status di rifugiato sarà sottoposto a verifiche regolari. Chi ha richiesto protezione dovrà rimanere nel territorio dello Stato membro responsabile di esaminare la domanda o dello Stato che ha concesso la protezione.
Gli Stati membri dovranno garantire che gli standard di accoglienza dei richiedenti asilo, ad esempio per quel che riguarda alloggi, istruzione e sanità, siano gli stessi in tutta l’Unione. I richiedenti asilo registrati potranno iniziare a lavorare al più tardi entro sei mesi dalla data di presentazione della domanda. Si procederà anche a regolamentare le condizioni di detenzione e la limitazione della libertà di circolazione, in modo da disincentivare gli spostamenti da un Paese UE all’altro.
Il nuovo quadro per il reinsediamento e l’ammissione umanitaria prevede che gli Stati membri possano offrirsi di ospitare i cittadini di paesi terzi riconosciuti dall’ONU come rifugiati, ai quali sarà garantito un accesso all’UE legale, organizzato e sicuro.
Una volta approvate formalmente anche dal Consiglio, le leggi entreranno in vigore dopo essere state pubblicate nella Gazzetta ufficiale dell’UE. L’applicazione dei regolamenti è prevista dopo due anni. Per quanto riguarda la direttiva sulle condizioni di accoglienza gli Stati membri avranno due anni di tempo per introdurre le modifiche nelle loro leggi nazionali.
Nuovo patto per la migrazione e l’asilo che ha registrato il commento del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi: “Dopo anni di stallo sulla politica migratoria, con il voto di oggi del Parlamento europeo sul Patto Migrazione e Asilo il regolamento di Dublino è stato finalmente superato. Grazie alla nostra capacità di negoziazione, siamo riusciti in un anno e mezzo a riportare al centro dell’agenda europea la politica migratoria e abbiamo trovato insieme agli altri Paesi Membri dell’UE il miglior compromesso possibile, che tiene conto in ogni caso delle prioritarie esigenze dell’Italia. Il nuovo Patto, infatti, garantirà frontiere esterne più sicure, procedure rapide ed efficienti per l’asilo, espulsioni più veloci, una maggiore solidarietà nei confronti dei paesi di primo ingresso”.