‘Passavamo leggeri’. Il laboratorio di filosofia della musica.
È online il sito del Laboratorio Permanente di filosofia della Musica del Conservatorio di Cagliari “Passavamo leggeri” . Una novità tra gli istituti del comparto dell’Alta formazione artistica, musicale e coreutica in Italia che si articolerà in tre tappe: quaderni di Filosofia, dripping, ovvero la fase in cui i contenuti dei quaderni saranno sottoposti ai commenti critici degli studenti del Laboratorio e abitare la distanza, “luogo di un esercizio che si pone come ‘scarto’ tra pensiero e azione”, fanno sapere dal Conservatorio di Cagliari.
Per il coordinatore del laboratorio Sebastiano Giacobello è “sempre interessante e significativo quanto possa emergere da quei territori che chiamiamo isole. Abbiamo titolato il nostro progetto laboratoriale “Passavamo leggeri”, quasi a voler parafrasare il titolo di un libro di Sergio Atzeni. Nel suo Passavamo sulla terra leggeri è racchiuso il senso di una parola che non definisce transitivamente un contenuto artificiale, linguisticamente ordinario”.
“L’antichità della terra sarda affascinante percorso psicoanalitico di un attraversare – prosegue Giacobello – è ciò che costituisce nella realizzazione artistica contemporanea la simbolizzazione energica e rappresentativa dell’attuale. Antico e contemporaneo, facce della stessa medaglia, creativamente si prospettano nel movimento della loro stessa interazione, cercando la differenza nella ripetizione al di là di confini cronologici. Dunque, sistemi musicali sempre più intrecciati e speculari in virtù di forme udibili, un modo di disporsi e porsi che va al di là di un unico osservatorio”.
Un nuovo laboratorio salutato con entusiasmo anche dalla direttrice del Conservatorio di Musica di Cagliari, Aurora Cogliandro: “ ‘Passavamo leggeri’ è una importante esperienza degli studenti del nostro Conservatorio che, letteralmente, esperiscono, trovano nuovi sistemi di pensiero e riflessione sulla musica e ciò che la abita. Col laboratorio si introduce, a mio avviso, una novità nell’uso dei verbi di moto relativi alla condizione di insularità geografica e psicologica: promana e si diffonde, attraverso la virtualità del web, un pensiero critico che si ‘muove verso’ “.