Pass accademici rifugiati, Spanu e Dessena: “Protesta di oggi assurda e sconcertante”.

“Una protesta assurda e sconcertante motivata dal fatto che su circa 40 mila studenti che frequentano le università di Cagliari e Sassari poco più di 30 giovani rifugiati ricevano pass accademici sulla base di norme ben precise applicate dal ministero dell’Unversità e della Ricerca scientifica. Il progetto Passaporto europeo per le qualifiche dei rifugiati, attuato dagli atenei di Cagliari e Sassari, è stato promosso dal Consiglio d’Europa e sostenuto dal Ministero dell’istruzione. La Regione Sardegna, senza comunque impegnare risorse finanziarie, ha dato il suo appoggio all’iniziativa che favorisce il processo di integrazione e consente ai richiedenti asilo di acquisire competenze specialistiche da sfruttare poi nei paesi d’origine. I rifugiati che hanno i requisiti per iscriversi all’Università di Cagliari sono 12.

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A Sassari verranno a breve consegnati pass accademici a 20 ragazzi. Numeri esigui in proporzione al totale degli iscritti nei due atenei: circa 26 mila studenti a Cagliari, 12.500 a Sassari. È importante precisare che i rifugiati con i pass accademici rientrano nella quota che il Ministero riconosce agli stranieri senza sottrarre posti o arrecare danno agli studenti sardi”. Lo dice l’assessore degli Affari generali Filippo Spanu rispondendo alle dichiarazioni degli esponenti politici che hanno dato vita a una manifestazione di protesta davanti al palazzo del Consiglio regionale. L’assessore della Pubblica Istruzione Giuseppe Dessena ricorda che “la Giunta guidata da Francesco Pigliaru ha notevolmente fatto crescere in questi anni gli investimenti sul fronte dell’istruzione e del diritto allo studio con concreti vantaggi per gli studenti sardi. Con l’aumento delle risorse regionali da 3 a 13 milioni di euro, le borse di studio e le azioni a sostegno di studenti capaci e meritevoli privi di mezzi per il 2018-2019 diventano infatti più ricche e si amplia la platea dei beneficiari. Alle risorse regionali – chiarisce Dessena – si aggiungono quelle statali, europee e la tassa per il diritto allo studio universitario, incassato nel corso del 2018 direttamente dall’Ersu, arrivando alla cifra di circa 40 milioni. Nel 2018 9 mila studenti idonei potranno beneficiare della borsa di studio che sarà più ricca di prima. Il contributo economico massimo consentito è di 5.100 euro per i fuori sede. Il 25% degli iscritti alle nostre università ha la certezza di ricevere i contributi”.
“Le università sarde – spiegano gli assessori Spanu e Dessena – sono aperte da molto tempo, ci sono centinaia e centinaia di studenti che vengono da tutto il mondo e che alimentano il confronto e il dialogo interculturale con i nostri giovani che a loro volta affrontano esperienze di studio all’estero. La Regione sta investendo la giusta quantità di risorse in questa direzione. Dobbiamo favorire gli scambi perché questa è la politica che farà crescere la Sardegna, il resto è rappresentato da polemiche localistiche che non servono ai sardi e alla crescita dell’isola”.

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