Partecipazione giovanile. La Commissione lancia il nuovo “Youth Report”.
La Commissione Europea prova a coinvolgere i giovani cittadini europei, in concomitanza con la pubblicazione del “Rapporto Giovani UE 2024” e dell’ultima indagine Eurobarometer sulle opinioni dei giovani.
L’iniziativa arriva in seguito ai risultati di una nuova indagine Eurobarometer che evidenzia come il 61% dei giovani europei si senta ottimista riguardo al futuro dell’Unione Europea. Sei giovani su dieci (60%) ritengono che l’UE abbia un impatto positivo sulla società. Tra i punti di forza principali dell’Unione Europea, i giovani indicano la libertà di vivere, studiare e lavorare in un altro Stato membro (32%), le solide relazioni e la solidarietà tra gli Stati membri (28%) e l’impegno dell’UE per la democrazia e i valori fondamentali (25%).
Parallelamente, la Commissione ha pubblicato anche il Rapporto Giovani UE 2024, che offre uno spunto sulla vita dei giovani nell’UE e sui progressi realizzati nell’ambito della Strategia per la Gioventù dell’Unione Europea 2019-2027. Il rapporto ribadisce l’impegno della Commissione a garantire che la voce dei giovani continui a essere centrale nel processo decisionale dell’UE. Esso include anche suggerimenti per azioni future nel campo della gioventù, con l’obiettivo di promuovere un maggiore coinvolgimento e più opportunità per i giovani.
Il nuovo dibattito online, secondo la narrazione della Commissione, permetterà a un numero ancora maggiore di persone, di tutte le età, di partecipare e sviluppare le riflessioni dei Dialoghi sulla Politica Giovanile. I Dialoghi, avviati come iniziativa annuale, incoraggiano i giovani a esprimere le proprie opinioni sulle iniziative politiche dell’UE interagendo direttamente con i Commissari, per integrare i punti di vista dei giovani nell’agenda politica dell’Unione. Grazie alla possibilità di spostare il dibattito online, un numero maggiore di giovani avrà ora la possibilità di contribuire.
Secondo i dati recenti di Eurobarometer, tra le principali preoccupazioni per il futuro dei giovani ci sono il costo della vita (41%) e la pace e stabilità globale (30%). Inoltre, il 31% dei giovani europei ritiene che la sicurezza e la difesa dovrebbero essere la priorità principale dell’UE. Il 38% pensa che l’UE dovrebbe investire di più in abitazioni accessibili e nel sostegno al costo della vita.
Mentre quasi due terzi (65%) dei giovani europei sono soddisfatti di come funziona la democrazia nell’UE, oltre un terzo (34%) considera le informazioni false e ingannevoli la più grande minaccia alla democrazia. Il 67% dei giovani europei si dichiarano interessati a partecipare a un dialogo con altri giovani europei e con i rappresentanti dell’UE su questioni di interesse per il futuro dell’Unione.
L’Eurobarometer ha anche evidenziato l’importanza delle piattaforme online come principali fonti di informazione per i giovani, con i social media (42%) tra le fonti di notizie più utilizzate.
Il Rapporto conferma quanto emerso dall’Eurobarometer, evidenziando che quasi il 60% dei giovani europei ha una percezione positiva dell’UE e oltre il 70% dei giovani europei partecipa alle elezioni. Il rapporto illustra le sfide che i giovani europei devono affrontare, pur sottolineando le politiche dell’UE in evoluzione, mirate a migliorare la vita dei giovani. La disoccupazione giovanile rimane una preoccupazione (10%), e sebbene i risultati scolastici siano in miglioramento, il 30% dei quindicenni nell’UE ha difficoltà con la matematica di base e il 28% manca di competenze digitali. La salute mentale rappresenta una sfida crescente, con quasi il 50% dei giovani che ha riportato difficoltà emotive o psicosociali nell’ultimo anno.
L’Eurobarometer Flash 556 è stato condotto tra l’11 e il 20 febbraio 2025 nei 27 Stati membri dell’UE. Sono stati intervistati online 25.933 giovani cittadini dell’UE, di età compresa tra i 16 e i 30 anni.
Come parte delle linee guida politiche presentate dalla Presidente von der Leyen, la Commissione sta rafforzando il coinvolgimento giovanile attraverso diverse iniziative. Il Consiglio Consultivo Giovanile della Presidente fornirà una piattaforma per i giovani per contribuire direttamente alla formulazione delle politiche dell’UE. Il “Youth Check” della Commissione garantirà che le politiche dell’UE considerino l’impatto sui giovani.
Nel frattempo, però, nessun seguito è stato rilevato, per esempio, in materia di accessibilità ai programmi europei per i giovani, quali l’Erasmus+ ed Esc che, ad oggi, continuano ad essere fuori dai radar delle piccole organizzazioni giovanili non strutturate. Inerzia palpabile anche con riferimento alle numerose indicazioni della Commissione CULT del Parlamento europeo che, proprio sui programmi UE, ha chiesto all’Esecutivo von der Leyen di risolvere le criticità per giovani e organizzazioni giovanili senza particolare esperienza.