Partecipazione democratica e autoreferenzialità politica. La Pratobello visto dalle donne sarde.
211mila sardi che continuano a non essere ascoltati dall’attuale “maggioranza dei migliori”, sorda verso la volontà popolare, espressasi in modo coerente sulle misure da intraprendere per la difesa del territorio sardo.
“Con coraggio e determinazione, ci siamo riunite nel Palazzo del Consiglio Regionale, un gesto di protesta contro la totale indifferenza della Presidente e della sua Giunta”, scrivono le donne della Pratobello: “La proposta di legge popolare rappresenta, non solo la speranza di preservare il nostro ambiente, ma un baluardo contro il vorace sfruttamento delle risorse che minaccia di offendere la bellezza della nostra terra”.
Donne, presenti ieri nel corso della seduta del Consiglio regionale: “Durante la seduta, non un solo membro ha avuto il coraggio di riconoscere la nostra presenza e il nostro sacrificio. Il loro silenzio non è solo assenza di parola, ma un chiaro segnale del disinteresse per le comunità che lottano per i propri diritti e per il futuro della Sardegna. Siamo deluse”.
Consiglio regionale, secondo il caustico commento del comitato, diventato “un teatrino ingiustificabile”: “Non possiamo più tollerare una classe dirigente che ignora la volontà popolare e il sacrificio di donne e uomini che lottano pacificamente per poter vivere in una Terra Libera”.