Parlamento Europeo: risoluzione sulle politiche economiche nella zona euro

Il Parlamento europeo ha presentato, tramite la relatrice Esther de Lange del Partito Popolare Europeo, un progetto di risoluzione sulle politiche economiche della zona euro. L’atto adottato dall’Europarlamento mira a indirizzare l’attività della Commissione europea in vista della futura strategia economica dell’Unione. La risoluzione ha evidenziato, stando ai dati di maggio 2019, una diminuzione costante del tasso di disoccupazione , che si attesta al 7,5% nella zona euro e, nel corso del 2020, prevede una diminuzione al 6,2%. Nonostante le ultime rilevazioni positive nell’aera euro persistono in tutta l’UE significative differenze in termini di tassi di disoccupazione. Lo stesso tasso di disoccupazione giovanile, anche se in graduale miglioramento, si attesta sul 15,7 % nella zona euro, rimanendo a un livello significativamente più elevato rispetto al tasso medio di disoccupazione e permanendo, in modo continuo e significativo, superiore ai tassi registrati in altre regioni economicamente sviluppate del mondo. Considerando che il disavanzo pubblico dovrebbe aumentare da 0,5 % a 0,9 % nella zona euro e da 0,6 % a 1,0 % nell’UE-28 nel 2019 il tasso di disoccupazione giovanile dovrebbe rimanere inalterato anche nel 2020. 

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Ancora all’interno della risoluzione del Parlamento europeo è stato rilevato che il rapporto tra debito pubblico e prodotto interno lordo nel 2019 è dell’85,8 % nella zona euro e si prevede una diminuzione, rispettivamente, a 84,3 % e 78,8 % nel 2020 considerando che il consumo privato mostra segni di ripresa con un andamento che si prevede positivo, in crescita dall’1,3 % nella zona euro nel 2019 all’1,5 % nel 2020. 

Preoccupazioni però sono state espresse dalla relatrice de Lange alla luce del rischio di tensioni commerciali tra gli Stati Uniti e la Cina, unitamente alla persistente incertezza relativa al recesso del Regno Unito dall’UE (la Brexit) : ” Le prospettive globali rischiano di volgersi verso il basso e sebbene l’economia europea sia in crescita per il settimo anno consecutivo, l’aumento dei rischi economici e delle incertezze rappresenta una sfida considerevole”. Ancora sono espresse preoccupazioni, all’interno della relazione, sui livelli medi del disavanzo pubblico in alcuni Stati membri, dove si prevede un disavanzo superiore al 3% e, ancora, sugli orientamenti di bilancio a livello nazionale e nella zona euro che, secondo la de Lange: “devono trovare un equilibrio tra la sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche, nel pieno rispetto del patto di stabilità e di crescita e delle relative disposizioni sulla flessibilità, e la stabilizzazione macroeconomica a breve termine”.

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Dopo aver evidenziato le criticità la risoluzione ha indirizzato la Commissione europea verso l’adozione di una riforma per favorire la concorrenza sui mercati, promuovere l’efficienza delle risorse, migliorare il contesto imprenditoriale, garantire qualità all’interno del sistema giudiziario e delle amministrazioni pubbliche. Particolare attenzione viene richiesta alla Commissione per allentare la pressione fiscale sul lavoro e per il rafforzamento dei sistemi di istruzione e di formazione nonché gli investimenti nelle competenze. Sono poi invitati tutti gli Stati dell’UE a contrastare una pianificazione fiscale aggressiva.

Nell’ambito degli investimenti la risoluzione invita gli Stati membri a sostenere gli investimenti pubblici e privati, a migliorare la qualità e la composizione delle finanze pubbliche e a ricostituire le riserve di bilancio, in particolare nei paesi della zona euro che presentano livelli elevati di debito pubblico, portando avanti nel contempo le politiche nel pieno rispetto del patto di stabilità e di crescita.

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