Parlamento europeo. I temi del 2020 ancora in sospeso.

Tra pochi giorni la macchina politico-amministrativa europea tornerà a pieno regime per risolvere le questioni ancora ‘in progress’: QFP, Green Deal europeo, Brexit e riforma della Politica Agricola Comune, solo per citarne alcune. Un carico di lavoro che graverà specialmente sui deputati europei.

Sul fronte del Bilancio a lungo termine e del piano per la ripresa, lo scorso maggio la Commissione europea aveva proposto un piano da 750 miliardi di euro per stimolare l’economia, insieme a una nuova proposta da 1100 miliardi per il bilancio a lungo termine dell’UE (2021-2027). Tali proposte sono al momento oggetto di negoziati tra il Parlamento europeo e il Consiglio.

Tra le date più certe è prevista il prossimo mese di settembre, la votazione della commissione Ambiente del Parlamento europeo sulla legge europea sul clima proposta dalla Commissione europea lo scorso mese di marzo. Successivamente, seguirà l’approvazione in plenaria prevista per il mese di ottobre. Il quadro normativo include una strategia per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Una legge che si lega parallelamente anche alla Strategia industriale dell’Unione Europea, decisa lo scorso mese di marzo per assicurare la transizione delle imprese europee verso la neutralità del clima. A settembre la Commissione per l’industria, la ricerca e l’energia voterà su una relazione in merito. Il voto in plenaria, invece, è previsto per il prossimo novembre 2020.

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Si riprenderanno anche i lavori della Conferenza sul futuro dell’Europa, sospesa lo scorso mese di maggio a causa dell’emergenza sanitaria. In una risoluzione votata durante l’estate, il Parlamento ha sottolineato che l’evento dovrebbe iniziare prima possibile nell’autunno 2020. La conferenza dovrebbe durare due anni e mira a supportare la discussione in merito ai cambiamenti necessari per preparare l’UE ad affrontare le sfide future.

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Altro tema ‘spinoso’ l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea. Come risaputo sono in corso i negoziati per raggiungere un accordo sulle future relazioni tra l’UE e il Regno Unito. Secondo l’attuale accordo di recesso, ci sarà un periodo di transizione fino alla fine di dicembre 2020. L’obiettivo delle due parti è quindi quello di concludere i negoziati prima della fine dell’anno. L’accordo potrà entrare in vigore soltanto se sarà approvato dal Parlamento europeo.

Verso la fine del 2020, ancora, la Commissione ha annunciato che presenterà una legge sui servizi digitali, come parte della strategia digitale europea. L’obiettivo è di rafforzare il mercato unico per i servizi digitali. Le commissioni parlamentari Mercato interno e protezione dei consumatori, Libertà civili e Giuridica hanno pubblicato le proprie bozze di relazione. I voti delle commissioni sono previsti per settembre.

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Particolarmente incerta invece la Riforma della politica agricola comune, il cui via libera ai negoziati dipenderà dall’accordo sul bilancio dell’UE per il periodo 2021-2027.

La questione migrazione, oggetto di un nuovo patto redatto dalla Commissione europea, entrerà nel vivo della discussione non appena gli stati membri raggiungeranno un accordo preliminare sul bilancio dell’UE. La Commissione per le libertà civili del Parlamento sta lavorando, al momento, a una relazione su nuove strade per l’immigrazione legale della forza lavoro.

foto Laurie Dieffembacq © European Union 2020 – Source : EP