Parlamento europeo: avviati i negoziati sulle nuove norme contro il riciclaggio.

Brucia ancora la perdita di credibilità del Parlamento europeo. Dopo l’ennesimo scandalo, il Qatargate, i deputati dell’Aula europea hanno concordato l’apertura dei negoziati con i governi dell’UE sulla riforma delle norme antiriciclaggio e combattere i flussi illeciti di denaro e beni.

Due, infatti, le proposte di riforma delle politiche dell’UE sull’antiriciclaggio e contrasto al finanziamento del terrorismo (AML/CFT), approvate oggi al PE. La prima sessione dei negoziati con i rappresentanti dei ministri dell’UE si terrà all’inizio di maggio, confermano dalla camera.

Le due normative prevedono nuovi obblighi per le imprese, compresi quelli di “diligenza dovuta” (due diligence in inglese) e di verifica dell’identità dei clienti, delle loro proprietà e di chi li controlla, e attribuiscono alle persone con un interesse legittimo (come giornalisti, organizzazioni della società civile e istituti di istruzione superiore) l’accesso ai registri sulla proprietà effettiva. Inoltre, tra le altre disposizioni, il pacchetto prevede la creazione di un’Autorità europea antiriciclaggio (AMLA) con poteri di vigilanza e di indagine.

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Le proposte di mandati negoziali sono state annunciate il 17 aprile in apertura della sessione plenaria. Poiché non sono state sollevate obiezioni da parte dei deputati all’avvio dei negoziati con il Consiglio, entrambi i tesi sono considerati adottati (ex articolo 71 del regolamento) e i negoziati sulla forma finale della legislazione possono iniziare. Il Consiglio ha definito la propria posizione negoziale nel dicembre 2022.

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