Parla Putin: “Da lancio missili USA ora conflitto di natura globale”.
Cresce la tensione in Europa, parola di Vladimir Putin, rivoltosi ieri alle Forze Armate, cittadini e della Russia per ribadire le colpe della trasformazione del conflitto in Ucraina, passato, grazie all’avvelenamento dei pozzi voluto da Joe Biden, da regionale a globale nell’arco di 72 ore.
“L’escalation del conflitto in Ucraina, istigata dall’Occidente, continua con gli Stati Uniti e i suoi alleati NATO, con la rimozione del veto sull’uso delle armi ad alta precisione e a lungo raggio per attacchi all’interno della Federazione Russa. Il 19 novembre – ricorda Putin -, sei missili balistici tattici ATACMS prodotti dagli Stati Uniti e, ancora, il 21 novembre, durante un assalto missilistico combinato che coinvolgeva i sistemi Storm Shadow britannici e i sistemi HIMARS prodotti dagli Stati Uniti, hanno attaccato strutture militari all’interno della Federazione Russa nelle regioni di Bryansk e Kursk. Da quel momento in poi, come abbiamo ripetutamente sottolineato in precedenti comunicazioni, il conflitto regionale in Ucraina provocato dall’Occidente ha assunto elementi di natura globale”.
Attacchi che hanno registrato la risposta russa: “Ieri – spiega ancora Putin – le Forze armate hanno lanciato un attacco combinato su una struttura all’interno del complesso industriale di difesa dell’Ucraina. In condizioni di campo, abbiamo anche eseguito test di uno degli ultimi sistemi missilistici a medio raggio della Russia, in questo caso, che trasportava un missile balistico ipersonico non nucleare che i nostri ingegneri hanno chiamato Oreshnik. I test hanno avuto successo, raggiungendo l’obiettivo previsto del lancio. Nella città di Dnepropetrovsk, in Ucraina, è stato colpito uno dei più grandi e famosi complessi industriali dell’era dell’Unione Sovietica, che continua a produrre missili e altri armamenti”.
“Riteniamo che gli Stati Uniti abbiano commesso un errore distruggendo unilateralmente il Trattato INF nel 2019 con un pretesto puerile – prosegue il presidente della Federazione Russa -. Ricordiamo che la Russia si è impegnata volontariamente e unilateralmente a non schierare missili a medio e corto raggio e la decisione sull’ulteriore dispiegamento di missili a raggio intermedio dipenderà dalle azioni degli Stati Uniti e dei suoi satelliti”.
Premesse per suggerire a tutti i partner, specialmente ai Paesi Ue, quali saranno i prossimi passi della Russa: “Ci consideriamo autorizzati a usare le nostre armi contro le strutture militari di quei Paesi che consentono di usare le loro armi contro le nostre strutture e, in caso di un’escalation di azioni aggressive, risponderemo in modo deciso. Raccomando alle élite di considerare seriamente questa possibilità”.
Armi russe che, come ricordato da analisti ed ex ministri dei Paesi Ue, non possono essere distrutte dai sistemi antiaerei: “Non ci sono mezzi per contrastare tali armi – ha detto Putin -. I missili attaccano i bersagli a una velocità di Mach 10, che è di 2,5-3 chilometri al secondo. I sistemi di difesa aerea attualmente disponibili nel mondo e i sistemi di difesa missilistica creati dagli americani in Europa non possono intercettare tali missili. È impossibile”. Se qualcuno ancora ne dubita, non ci siano dubbi: ci sarà sempre una risposta”.
foto Kremlin.ru