Parla il “due di picche” della diplomazia Ue, Borrell: “Ue deve aiutare Kiev”.

Se la Russia ha come vicepresidente del Consiglio di sicurezza della Federazione Russa, Dmitrij Anatol’evič Medvedev, (noto per le sue uscite diplomatiche sopra le righe), l’Ue può vantare, come contraltare di inanità, la figura dell’Alto rappresentante.

Come per l’esponente russo, le cui dichiarazioni al vetriolo sul “modello occidentale” non vanno oltre la cronaca giornalistica, le uscite dell’Alto rappresentante dell’Ue sono tutte unite dall’esigenza di lanciare appelli “sul da farsi” nei vari scenari geopolitici, salvo poi rilevarne la totale inconsistenza, come riscontrato, anche recentemente, in occasione dei rapporti con la diplomazia israeliana che, con “molto tatto”, ha chiuso la porta ai colloqui proprio con l’Alto rappresentante dell’Ue. Il tutto solo per aver chiesto l’applicazione di sanzioni (mai adottate) contro due ministri del Governo Netanyhau autori di dichiarazioni razziste ed eugenetiche per usare un eufemismo.

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Proprio ieri, sempre per rimanere nel perimetro delle dichiarazioni “da fare ma di fatto inutili” dell’Alto rappresentante dell’Ue, Borrell ha dichiarato che l’Unione europea deve aiutare l’Ucraina, indipendentemente da ciò che è accaduto negli Stati Uniti.

Andrebbe capito, dato il cambio di passo, di quale aiuto bisognerebbe parlare dato che la prosecuzione della guerra è una soluzione sempre meno sostenibile e impopolare. Ma, di fatto, l’Alto rappresentante dell’Ue può dire la sua, tanto chi se ne…

“Voglio andare in Ucraina nei prossimi giorni per discutere con le autorità su come possiamo continuare a supportarle, perché dobbiamo continuare ad aiutare”, ha affermato infine Borrell nel corso del vertice europeo di Budapest.

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