Parco di Odzala-Kokoua, i guardiaparchi violano i diritti umani, l’Ue finanzia.

Come vengono impiegate le risorse europee nell’ambito dello strumento di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione con i Paesi extra Ue? Lontano dalle narrazioni autocelebrative europee, come evidenziato da alcuni media internazionali sul caso delle violazioni dei diritti umani all’interno del parco nazionale di Odzala-Kokoua (Repubblica del Congo), i finanziamenti Ue sembra non vadano a finanziare organizzazioni etiche e rispettose dello Stato di diritto.

Lo scorso mese di gennaio, infatti, alcune indagini e relazioni hanno documentato molteplici casi di violazioni dei diritti umani da parte dei guardaparchi alle dipendenze dell’organizzazione African Parks, tra cui percosse, stupri e torture nei confronti della popolazione indigena Baka all’interno del parco nazionale di Odzala-Kokoua. Violenze, spiegano alcuni eurodeputati europei firmatari di una interrogazione parlamentare*, mirate a impedire l’accesso dei Baka alla loro foresta ancestrale e a privare la popolazione dei propri mezzi di sussistenza.

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“L’UE – si legge nel testo presentato al Parlamento europeo – è uno dei principali finanziatori del parco nazionale di Odzala-Kokoua attraverso il programma ECOFAC e ha recentemente fornito al parco 6 milioni di euro per il periodo 2018-2023. Nel 2020 i finanziamenti dell’UE hanno rappresentato il 46% del bilancio del gruppo di conservazione African Parks destinato al parco e il 29% nel 2021. In particolare l’ECOFAC contribuisce per circa il 18% al bilancio destinato alle attività antibracconaggio nel parco, fornendo finanziamenti diretti ai guardaparchi”.

Dovuta, quindi, la richiesta alla Commissione Ue sui cosiddetti “strumenti di monitoraggio” della spesa europea che, come rilevato in questo caso, hanno sostenuto autori di abusi e torture.

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Una “brutta gatta da pelare” per la Commissione europea, affidatasi alla commissaria europea per lo sviluppo, Jutta Urpilainen: “Fino al 30 settembre 2023 la Commissione ha sostenuto le operazioni nel parco nazionale di Odzala-Kokoua, sito riconosciuto come patrimonio mondiale, che ospita comunità numerose di elefanti e primati. La Commissione prende molto seriamente le accuse in questione e sta monitorando e valutando la situazione prima di prendere qualsiasi decisione sul sostegno finanziario futuro. Nel 2023 – prosegue – è stato condotto uno studio di fattibilità sull’istituzione di un quadro di conformità in materia di diritti umani nel settore della conservazione della biodiversità nella Comunità
economica degli Stati dell’Africa centrale. La Commissione sta valutando come portare avanti l’iniziativa”.

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Nel frattempo, però, abusi e torture possono proseguire sotto l’egida dei finanziamenti europei, nonostante nei progetti sulla conservazione della biodiversità la Commissione è obbligata a rispettare i principi operativi che ispirano l’approccio basato sui diritti umani, della partecipazione delle comunità locali e delle popolazioni indigene ai progetti e dell’impatto che questi hanno sulle comunità e sulle popolazioni stesse.

*François Thiollet (Verts/ALE), Pierre Larrouturou (S&D), Francisco Guerreiro (Verts/ALE), Lydie Massard (Verts/ALE), Jordi Solé (Verts/ALE), Eugenia Rodríguez Palop (The Left), Ignazio Corrao (Verts/ALE), Caroline Roose (Verts/ALE), Marie Toussaint (Verts/ALE), Helmut Scholz (The Left)