Paolo Truzzu chiude la campagna elettorale: “Grazie a tutti. Andate a cercare voti”.
“Nei giorni scorsi è venuto un signore a fare campagna elettorale in Sardegna che si chiama Conte, di nome ma non di fatto, e ha detto che sono un ologramma, che sono sparito. Spero che il 26 febbraio ci vedrà arrivare”. Inizia con questo speech urlato, l’intervento del candidato presidente Paolo Truzzu, arrivato, dopo un tour in 150 comunità regionali, al termine della “non campagna elettorale”.
“Il 25, il giorno delle elezioni sarà una giornata importante per tutti noi. Queste elezioni sono fondamentali perchè in gioco c’è il futuro dei sardi e della Sardegna. Noi non siamo la cavia del Pd e dei 5stelle. In questi 5 anni di governo della città abbiamo sempre messo al primo punto gli interessi dei nostri cittadini – (sicuramente non dei giovani) -. Dall’altra parte chi c’è? Chi ha incatenato la Sardegna, Renato Soru, chi è già stato sonoramente bocciato dai sardi, chi vuole condannare l’isola a un futuro di assistenza e chi in questi 5 giorni ha attaccato il centrodestra, Paolo Truzzu e la Città di Cagliari. In alcuni momenti mi è sembrato di assistere più alla campagna per le prossime elezioni comunali che regionali. Si è accusato il sindaco di Cagliari di ogni responsabilità, di ogni colpa. Ma secondo voi una città sporca, brutta e devastata potrebbe essere una città che il Times consiglia di visitare ai propri lettori?”.
Dalla difesa circa il proprio operato, lo speech poi si è spostato sulla “molto probabile” assenza di indipendenza del probabile futuro presidente della Regione Sardegna: “Noi non chiederemo elemosine, non andremo a lagnarci con il Governo, andremo a dimostrare che siamo capaci e che sappiamo spendere le risorse. Dimostreremo che abbiamo ragione sulle nostre richieste”.
Appello, poi (e sempre urlato), agli elettori ed elettrici verso la condivisione di una visione di lungo periodo per il presunto “futuro della Sardegna”: “La scelta è tra chi ha una idea di Sardegna ed è convinto che tutti insieme si possa construire un grande piano di sviluppo ventennale che vada oltre le maggioranze e che possa garantire la continuità territoriale per le persone e per le merci e voglio ringraziare il Governo Meloni che ha già stanziato 950 milioni di euro per l’Einstein Telescope. Faremo un grande piano infrastrutturale e – prosegue – un cantiere in ogni comune, così non si lamenteranno solo i cittadini cagliaritani. Lavoreremo per garantire l’assistenza per i più fragili e i deboli, senza fare una nuova riforma sanitaria, potenziando l’assistenza territoriale. Lavoreremo per avere una Sardegna al centro del Mediterraneo, che sia ponte per l’Africa e l’Europa. Lavoreremo per garantire il lavoro nelle zone interne. Tutti i sardi sono uguali e dobbiamo lavorare con la fiscalità di vantaggio”.
“Noi batteremo le sinistre. Uscendo da qua – chiude lo speech urlato – andate a cercare voti”.