Palestina: sono 6 milioni i profughi assistiti dall’Unrwa.
Come confermato dalla Corte di Giustizia dell’Ue, sono circa 6 milioni i profughi palestinesi in carico all’Unrwa, l’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei profughi palestinesi nel vicino oriente. Numeri elevatissimi che stanno mettendo in crisi la stessa capacità di assistenza dell’Agenzia ONU e che sembrerebbero aver motivato la Corte di Giustizia Ue ad affermare che i profughi palestinesi hanno diritto a richiedere lo status di rifugiati.
Questa decisione potrebbe essere cruciale nell’accoglienza dei palestinesi. Al momento l’Europa non ha fatto nulla per sostenere questa popolazione vessata da decenni, se non incrementando i propri impegni finanziari per gestire la crisi umanitaria. Impegni che ora si ridurranno, dato l’attuale screditamento dell’Unrwa.
Nel momento più drammatico, però, alcuni ‘democratici’ Paesi Ue, tra cui l’Italia, hanno sospeso i finanziamenti all’Unrwa a seguito delle accuse mosse da Israele. Eppure dal 2016 fino all’ottobre scorso, sono state uccise 287 persone tra i cittadini di Gaza e 174 in Cisgiordania. Nei quattro mesi successivi invece, con lo scoppio della guerra e l’invasione da parte di Israele, i morti sono stati più di 20mila soltanto nella striscia di Gaza. Il mese più sanguinoso è stato ottobre 2023.
“Da quando Israele ha attaccato la striscia di Gaza – si legge nella nota di Fondazione Openpolis – ltre 26mila palestinesi, quasi tutti civili, hanno perso la vita. Tra di loro, oltre 10mila bambini e quasi 80 giornalisti. Pressoché la totalità della popolazione di questo Paese, oggi uno dei più densamente abitati del mondo, è sfollata e al momento è in corso una crisi umanitaria senza precedenti, con risorse del tutto insufficienti a garantire la sopravvivenza delle persone. A cominciare dalla più essenziale, l’acqua”.
In totale, l’agenzia si occupa di quasi 6 milioni di persone e riceve (l’ultimo dato è relativo al 2022) fondi pari a 1,17 miliardi di dollari provenienti da governi nazionali, associazioni e fondazioni private e dalle stesse Nazioni unite. Nel 2022, in termini assoluti i donatori principali erano gli Stati Uniti (circa 344 milioni di dollari). Seguono Germania (202 milioni) e Unione europea (114 milioni).
Un approccio, quello adottato in Palestina, molto diverso da quello che si è applicato in seguito allo scoppio della guerra in Ucraina.
Infine, se infatti da un lato si annunciano aiuti umanitari di varia natura, dall’altro è attivo un fronte di cooperazione con l’Egitto, con lo scopo di incrementare il controllo lungo le frontiere esterne dell’Europa e non sostenere i profughi palestinesi.
foto hosny salah da Pixabay.com