Paesi Bassi, Danilo Oscar Lancini: “In Europa concorrenza fiscale sleale”
“Come rilevato dalla stessa Commissione europea, nella relazione ‘Aggressive tax planning indicators’, in Europa esiste una vera e propria concorrenza fiscale messa in atto da alcuni Stati membri, quali i Paesi Bassi”. Queste le premesse contenute nell’interrogazione dell’eurodeputato Danilo Oscar Lancini (Identità e Democrazia) sulla Politica fiscale dei Paesi Bassi.
“Tali politiche – si legge nel testo dell’interrogazione – generano asimmetrie del mercato unico che sono utilizzate dalle imprese multinazionali per porre in essere forme di pianificazione fiscale aggressiva, drenando così importanti risorse dalle economie in cui il valore è effettivamente prodotto e impedendo una più equa tassazione dei profitti delle imprese, il che si traduce in un aggravio di imposte per aziende e cittadini. Si segnala, inoltre, l’altissima percentuale di investimenti diretti esteri non giustificati dai fondamentali economici dei Paesi Bassi, ma evidentemente riconducibili a società costituite solo per veicolare attività finanziarie”.
Sui rimedi a tali comportamenti sleali e dannosi per il mercato unico e gli altri Stati membri, ha provato a dare risposta il Commissario europeo per l’Economia, Paolo Gentiloni: “Il mercato unico è una delle realizzazioni più importanti dell’integrazione europea. Secondo una serie di norme comuni, la sua sostenibilità si basa sulla concorrenza leale tra le imprese. L’eccessiva concorrenza fiscale pregiudica la parità di condizioni tra le imprese, provoca distorsioni nel mercato unico e può comportare una perdita di gettito fiscale nonché una limitazione delle scelte politiche degli Stati membri”.
“Come sottolineato nel programma di lavoro 2020 e nella tabella di marcia per il prossimo piano d’azione volto a combattere l’evasione fiscale e semplificare il sistema fiscale, la lotta agli abusi fiscali costituisce una priorità per la Commissione. Essa ha adottato misure volte a modernizzare le norme fiscali e a combattere gli abusi fiscali, quali la direttiva anti-elusione e le direttive relative alla cooperazione amministrativa. La Commissione ha inoltre avanzato una proposta relativa a una base imponibile consolidata comune per l’imposta sulle società, che limiterebbe le possibilità di erosione della base imponibile e di trasferimento degli utili, eliminando allo stesso tempo i disallineamenti tra i regimi nazionali di tassazione delle imprese”.
“Nell’ambito del semestre europeo – ha proseguito il Commissario italiano -, nel 2019 la Commissione ha adottato raccomandazioni specifiche per paese sulla pianificazione fiscale aggressiva relativamente a sei Stati membri e
ha incluso questo punto nella sua proposta di raccomandazione 2020 per la zona euro. Il codice di condotta in materia di tassazione delle imprese rivede inoltre i regimi fiscali dannosi negli Stati membri e nei paesi terzi e contribuisce a ridurre la concorrenza fiscale dannosa all’interno e all’esterno dell’UE”.
“La Commissione – ha concluso Gentiloni – sostiene attivamente le discussioni in corso a livello mondiale in seno
all’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) e il G20 sulla riforma del regime internazionale di tassazione delle società al fine di rispecchiare meglio le realtà della creazione di valore nell’odierna economia digitalizzata e far fronte a nuove forme di concorrenza fiscale”.
foto europarl.europa.eu