Padri separati, Codici: “Sentenza choc della Cassazione”.

Ha destato grande clamore, e non poteva essere diversamente, l’ordinanza della Corte di Cassazione che lo scorso 11 luglio ha respinto il ricorso di un padre separato contro la decisione della Corte d’Appello di Ancona di impedire il pernottamento del figlio presso la sua abitazione fino al compimento del terzo anno di età. Una decisione che viene criticata con durezza anche dall’associazione Codici, che sottolinea come si tratti dell’ennesima ingiustizia ai danni dei padri separati.

“Forse i giudici del Tribunale e della Cassazione che si sono espressi su questo caso non sanno che a 3 anni i bambini sono già svezzati – afferma Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici –. Si parla tanto di bigenitorialità, del diritto di un bambino a mantenere un rapporto stabile e duraturo con entrambi i genitori in uguale misura, anche in caso di separazioni o divorzi, e poi ci troviamo di fronte a sentenze del genere. L’oscurantismo dei giudici, purtroppo, sembra non avere fine. Fortunatamente si iniziano a registrare anche provvedimenti che vanno nella direzione opposta. È il caso, ad esempio, del Tribunale di Roma, che ha stabilito per una bambina di 16 mesi il pernotto presso il padre, così da determinare, nella coscienza e nelle abitudini della minore, anche a livello inconscio, un legame radicale con entrambi i genitori. Proprio quello che hanno ignorato la Corte d’Appello di Ancona prima e la Cassazione poi nella storia che tanto sta facendo discutere. L’augurio è che sia l’inizio di una nuova fase, di una giustizia più equa e, finalmente, attenta anche ai diritti dei padri separati, finora ignorati e tartassati”.

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