Oltre 12mila profughi ucraini arrivano in Emilia-Romagna. Dalla Regione un vademecum in lingua per chi arriva dalla guerra.
Un supporto in lingua per i profughi in fuga dalla guerra, che arrivano in Emilia-Romagna, disponibile alla pagina https://www.regione.emilia-romagna.it/emergenza-ucraina. E un qrcode per collegarsi direttamente alla pagina e avere tutte le informazioni necessarie (dove e a chi rivolgersi, cosa fare).
Strumenti necessari che la Regione ha realizzato per rendere più facile l’orientamento degli oltre 12mila profughi in fuga dall’Ucraina giunti sinora in Emilia-Romagna.
Oggi a Bologna è stato fatto il punto della situazione in Prefettura con i sindaci della Città metropolitana e l’assessore regionale alla protezione Civile, Irene Priolo. Domani, analogo incontro si svolgerà presso la Prefettura di Ferrara.
Alle 12 di oggi, secondo i dati delle Prefetture, sono 12.069 i profughi arrivati in regione, di 800 ospitati nella rete dei Centri di accoglienza straordinaria (Cas).
Nell’area metropolitana di Bologna, risultano arrivate 2242 persone di cui 274 ospiti nella rete Cas. Per quanto riguarda gli altri territori regionali: a Ferrara risultano arrivate 1122 persone di cui 58 ospiti nella rete Cas; a Forlì-Cesena risultano arrivate 617 persone, nessuno ospitato nella rete Cas; a Modena risultano arrivate 1616 persone di cui 34 ospiti nella rete Cas; a Parma risultano arrivate 649 persone di cui uno ospite nella rete Cas; a Piacenza risultano arrivate 937 persone di cui 19 ospiti nella rete Cas; a Ravenna risultano arrivate 681 persone di cui 168 ospiti nella rete Cas; a Reggio Emilia risultano arrivate 2139 persone di cui 155 gli ospiti nella rete Cas; a Rimini risultano arrivate 2066 persone di cui 91 ospiti nella rete Cas.
Alla pagina https://salute.regione.emilia-romagna.it/emergenza-ucraina, tutte le informazioni e la documentazione per l’assistenza sanitaria dei profughi. Numerosi i documenti tradotti in ucraino.
Ad oggi, in Emilia-Romagna sono stati rilasciati 9.869 codici STP (Straniero temporaneamente presente), che consentono l’erogazione dell’assistenza sanitaria nei confronti degli stranieri privi di permesso di soggiorno.