Occupazione giovanile e gioventù. Il Governo Meloni non va oltre gli sgravi fiscali.

E’ stato chiamato pomposamente “piano salva giovani” ma di innovativo c’è poco all’interno dell’ennesima politica tokenista del Governo Meloni per i/le giovani italiani/e.

Non vi è all’orizzonte, infatti, alcuna intenzione di mettere mano alle missioni per i giovani contenute nel Pnrr, ma solo l’introduzione di alcuni incentivi per le aziende.

Privati, ricordiamolo, che riescono a stento a mantenersi sul mercato per via di un Paese ostile all’iniziativa privata.

Si continua, ancora, a fare poco a partire dalla formazione di impresa, ancora e prennemente demandata (e finanziata) alle agenzie formative. Un paradosso che continua a non indispettire nessuno dalle parti del Governo Meloni che, piuttosto di destinare le risorse per la formazione professionale alle imprese, continua a reiterare schemi fallimentari continuanado a finanziare le agenzie formative in Italia. Enti, spesso, facenti parte delle varie galassie sindacali. Ma questa è un’altra storia…

Stesso discorso per il “salvifico” (quanto difficile da utilizzare per “taluni politici fortunati”) Pnrr.

Anche qui, andando oltre la narrazione autocelebrativa del Governo e di una stampa mainstream al limite della disinformazione, nessuno dalle parti dell’Esecutivo Meloni, come accenato prima, ha deciso di mettere mano alle missioni destinate ai giovani. Si chiede però all’Europa di rettificare il Piano dell’Italia, tralasciando in toto la questione giovanile.

Ricordiamolo il Pnrr per i giovani: una autentica schifezza!

Interessante anche il presunto piano per la fuga degli under30 del “Bel Paese”. Con stipendi fermi da diversi lustri e il costo della vita in crescente aumento dove pensano potranno arrivare i palliativi del Governo Meloni? Basterà dare una “romanella” con qualche sgravio fiscale alle imprese? Privati che, come potrebbe indicare una città come quella di Cagliari, governata maldestramente proprio da un esponente del partito di Giorgia e dove gli esercenti locali devono conferire in modalità itinerante i rifiuti nel centro storico, hanno sempre maggiori difficoltà e minori servizi.

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Basterà dare qualche sgravio di scarso impatto a fronte di una offerta di servizi pubblici alle aziende sempre più pessima e precaria, senza contare i già citati problemi collegati al “sistema” della formazione professionale in Italia?

Giorgia Meloni, foto https://www.facebook.com/giorgiameloni.paginaufficiale
Giorgia Meloni, foto https://www.facebook.com/giorgiameloni.paginaufficiale

Ma allo stato dell’arte si dice che l’esecutivo stia tentando di arginare il problema tramite lo strumento della delega fiscale, inserendovi dei principi che possano divenire parte della riforma tributaria. Sulla questione impatriati, sicuramente, si è fatto poco negli ultimi anni in Italia, figuriamoci cosa sarà delle misure, “volte a favorire lo stabile inserimento nel mercato del lavoro dei giovani che non hanno compiuto il trentesimo anno di età”.

Al momento si ventila l’ipotesi dell’adozione di un taglio (fino all’80%) della base imponibile Irpef per i giovani che decidano di rinunciare alla fuga all’estero e accettare proposte di lavoro sul territorio nazionale… sempre che ce ne siano! Come risaputo, in Italia non ci sono solo giovani medici da imbucare nelle sedi disagiate o disagiatissime.

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Cosa dire poi del sostegno all’autonomia abitativa dei giovani. Ridicolo pensare di poter essere credibili dal momento che, in continuità con il precedente Governo Draghi, la detrazione per gli affitti degli under31 continua a non prevedere alcun incremento rispetto al tetto dei 2mila euro per i primi 4 anni e, come sempre capita in Italia, solo per alcune categorie di giovani (con redditi inferiori ai 15493 euro). Contrastando così l’universalità degli interventi per tutti i/le giovani italiani/e.

Riflessioni che potrebbero essere estese anche al bonus prima casa per gli under36. Da sempre sbandierato come una politica innovativa, si è invece caratterizzato per la sua inaccessibilità, stando alle numerose dichiarazioni di giovani pervenute alla nostra redazione. Sempre sul tema, come non citare ancora le poco tempestive proroghe allo strumento dei mutui per gli under36 (per qualcuno dalle parti del Governo acquistare casa è come comprare un maglione, ovvero una operazione che non richiede alcuna pianificazione).

Giorgia Meloni, foto Governo.it
Giorgia Meloni, foto Governo.it

Tutti elementi che dovrebbero far riflettere sulle reali ambizioni di contenere l’emorragia di giovani in fuga dal Paese.

Continua ancora a mancare una riflessione sulla necessità di agire prima dell’inserimento lavorativo dei giovani italiani. Manca, in particolare, una sentita sensibilità, da tradursi in azioni d’urto, verso le politiche giovanili, uno step propedeutico per dotare i nostri giovani di competenze trasversali fondamentali per coprire i numerosi gap prodotti da un sistema d’istruzione e di formazione italiano iniquo e di scarsa qualità.

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Sul tema, oltre alla mancanza di misure ad hoc per le politiche per i giovani (escludendo alcune aree miracolate d’Italia), la conferma della “non volontà” dell’Esecutivo Meloni di aprire alla co-programmazione con i giovani e le politiche giovanili, la gestione delle risorse del Fondo Nazionale per le Politiche giovanili. Milioni di euro, in altre parole, continuamente “buttati a mare” con il finanziamento di iniziative calate dall’alto da parte dei vari corpi nazionali, regionali, provinciali e comunali.

Insomma, il modello tokenista per l’inclusione dei giovani italiani è ampiamente difeso anche dal Governo Meloni per quanto riscontrato fino ad oggi.

Roma - Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con l'On. Giorgia MELONI, Presidente del Movimento “Fratelli d’Italia”, oggi 21 ottobre 2022. (Foto di Paolo Giandotti - Ufficio Stampa per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)
Roma – Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con l’On. Giorgia MELONI, Presidente del Movimento “Fratelli d’Italia”, oggi 21 ottobre 2022. (Foto di Paolo Giandotti – Ufficio Stampa per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

Ultimo aspetto meritevole di citazione, la questione della gestione delle risorse europee da parte della nuova (anche nel logo) Agenzia per la Gioventù.

Nonostante siano stati raddoppiati i fondi per l’Erasmus+ 21-27 nell’ultimo bilancio UE, nell’ultimo round si è registrato l’ennesimo squilibrio nella destinazione delle risorse per i giovani.

In Sardegna, per fare un esempio, nell’ultima graduatoria dei risultati dei progetti, è stato finanziato un solo progetto su 40 finanziati dall’Agenzia Nazionale per la gioventù. Un solo progetto in un’Isola dove la questione giovanile è stata dimenticata, per usare un eufemismo.

Sarà questo il nuovo “piano giovani” di cui tanto si parla dalle parti dell’Esecutivo Meloni?

foto Governo.it licenza CC-BY-NC-SA 3.0 IT