Nursing Up: “Ridurre l’informazione relativa all’aggiornamento dei dati Covid da quotidiana a settimanale? Assurdo e controproducente!”.
“E’ così che si pensa di condurre la battaglia contro l’emergenza sanitaria? Pensiamo davvero che una corretta informazione, che riguarda strettamente la pubblica incolumità, possa diventare addirittura uno strumento per generare panico nei cittadini?”. E’ quanto si è domandato il Presidente Nazionale di Nursing Up, Antonio De Palma, in merito alla discutibile proposta di passare dall’aggiornamento quotidiano a settimanale nella comunicazione dei dati Covid.
“La proposta avanzata da un noto virologo e appoggiata in pieno da alcuni “illustri” esponenti della comunità scientifica nazionale, in merito alla necessità di ridurre la diffusione dei dati sui contagi, passando da una divulgazione quotidiana ad una settimanale, allo scopo, sosterrebbero gli esperti, di non generare ansia e panico nella popolazione, non ci piace! Sono ben altre le problematiche quotidiane da risolvere, sulle quali dovremmo concentrarci nel pieno della quarta ondata: in primo luogo chiediamoci se due anni di pandemia ci hanno insegnato a implementare, al pari di altri Paesi, un impianto organizzativo in sanità degno di tal nome, in grado di permettere, ai nostri professionisti della salute, di svolgere al meglio il proprio ruolo”.
Dati quotidiani sulla diffusione del Covid che rappresentano, invece, un bene comune da mettere a disposizione della collettività. In altre parole tutelare un fondamentale diritto alla conoscenza, caposaldo di ogni Paese civile: “L’informazione, in un frangente del genere, serve a “tenere alto il livello di guardia”, a non sottovalutare le nuove mosse del nemico e anzi, favorisce la condivisione ed aiuta la collettività a concentrarsi sempre di più verso il rispetto delle regole e delle misure di prevenzione da adottare”.
Non è certo evitando di comunicare i dati che si aiuta la collettività sociale in questo momento, come non è mettendo la testa sotto la sabbia, che si risolvono i problemi di una emergenza sanitaria: “Volendo usare una ragionevole analogia – prosegue De Palma -, al malato non è necessario nascondere la verità sulla sua malattia, solo per tranquillizzarlo. Non è giusto chiedere ai sanitari di omettere di parlargli, giorno per giorno, dello stato di evoluzione dei sintomi, per farlo invece, solo una volta a settimana”.
“Noi tutti, come cittadini abbiamo il diritto di conoscere i dati con puntualità, frequenza e precisione, ed ascoltare quindi pareri tra loro contrari ed opposti: tutto questo – conclude – serve ad una società civile per costruire una coscienza critica, e lo strumento per arrivare ad essa è di certo l’informazione corretta. I dati sui contagi devono essere, come si è fatto fin ora, diffusi quotidianamente!”.