Nuove idee per l’Europa. Luciano Caveri: “I giovani valdostani siano europeisti, anche criticando l’Ue, ma studiando la sua storia”.

L’assessore all’Istruzione, Università, Politiche giovani, Affari europei e Partecipate, Luciano Caveri, ha partecipato, nel pomeriggio di ieri, martedì 11 gennaio 2022, all’evento Nuove idee per l’Europa,  salone Maria Ida Viglino di Palazzo regionale.

Grazie all’ iniziativa – frutto dalla collaborazione tra il Consiglio regionale, lo stesso, Assessorato, tramite Europe Direct Vallée d’Aoste, del Dipartimento politiche strutturali e affari europei e l’Università della Valle d’Aosta – un gruppo di giovani valdostani ha voluto fornire il suo contributo al processo di discussione nato nell’ambito della Conferenza sul futuro dell’Europa.

L’apertura dei lavori, è stata affidata al Presidente del Consiglio Bertin, all’Assessore Caveri e al prof. Marco Alderighi, Università della Valle d’Aosta.

“È importante – ha sottolineato l’assessore Caveri – che a parlare siano i giovani, perché ogni generazione ha delle responsabilità. Quelle di oggi non sono facili: la pandemia ha acuito i nazionalismi e dalla crisi economica dovremo ricostruire. Io mi auguro che questi ragazzi siano ambasciatori di una necessità assoluta per i giovani valdostani: essere europeisti, anche criticando l’Unione europea, ma studiando la sua storia e partecipando alla sua vita. L’UE esiste ed è fatta di popoli, di lingue, di tradizioni che creano un amalgama e una voglia di essere presenti che è straordinaria”.

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Il Presidente Bertin ha voluto sottolineare l’importanza della Conferenza sul futuro dell’Europa, quale spazio di partecipazione per i cittadini europei, ancora più importante per una regione come la nostra, che non è rappresentata al Parlamento europeo.

La parola, in seguito, è passata ai ragazzi, che hanno illustrato gli esiti degli approfondimenti condotti, a partire da un primo incontro tenutosi il 18 dicembre scorso.

Sul tema “Il futuro della realtà alpina in Europa” sono intervenuti gli studenti Sarah Andreoletti e Vivien Bovard, evidenziando, tra l’altro, come nel processo di integrazione europea le zone alpine dovrebbero essere percepite quali spazi di interazione transfrontaliera tra gli Stati, così da promuovere le politiche innovative. Tra le proposte avanzate dal gruppo vi sono, in sintesi,  la revisione dei Trattati e delle competenze del Comitato delle Regioni e una riforma, al fine di creare una rete di poli universitari e di ricerca con obiettivi conformi alle esigenze territoriali.

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Portavoce del gruppo che ha lavorato sul “Pluralismo linguistico nello spazio europeo” sono stati Aimé Dujany, Sylvie Bonel e Arianna Boch che hanno proposto, nella sostanza, la creazione di zone franche in tutte le aree transfrontaliere d’Europa, in cui sono presenti popolazioni bilingue, così da favorire gli scambi linguistici ed economici. Questi ultimi potranno rappresentare uno stimolo anche per gli scambi culturali e permettere lo sviluppo del servizio di volontariato in un altro Paese dell’Unione.

Gli esiti delle riflessioni sul tema “Regolamentazione e geopolitica dell’acqua” sono stati illustrati da Clara Galvani e Riccardo Ferrari, che si sono concentrati sulla necessità di trovare un equilibrio tra tutela dell’ambiente, inclusione sociale e sviluppo economico. I giovani hanno proposto una modernizzazione delle reti di acqua con la creazione di nuovi sistemi di stoccaggio, una nuova politica di sensibilizzazione rivolta ai cittadini, la regolamentazione dei prezzi per lottare contro lo spreco e per premiare i comportamenti virtuosi.

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Sia il Presidente Bertin, sia l’Assessore Caveri, così come gli esperti nelle tematiche trattate, intervenuti nel corso dell’iniziativa (Nicolas Evrard, sul tema della realtà alpina, Michael Teutsch , sul tema del pluralismo linguistico, Joachim D’Eugenio, sul tema dell’acqua e Gilles Gressani, per uno sguardo di insieme sulle tematiche affrontate), hanno apprezzato il lavoro svolto dai giovani, che sarà diffuso attraverso la piattaforma dedicata alla Conferenza sul futuro dell’Europa e presentato dagli stessi giovani alle Commissioni consiliari competenti.

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