Nuova amministrazione Biden. Un nuovo inizio per le relazioni con l’UE.

L’insediamento del nuovo presidente degli Stati Uniti, Joe Biden -a partire dal prossimo 20 gennaio 2021 -, rappresenta un’opportunità per ricalibrare le relazioni transatlantiche con l’Unione europea, dopo l’isolazionismo dell’amministrazione Trump che ha visto il ritiro degli Stati Uniti da diversi patti e organizzazioni internazionali, tra le quali l’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Il 2 dicembre 2020 la Commissione Europea ha presentato una proposta per una nuova agenda transatlantica che permetta ai partner di lavorare congiuntamente su una serie di temi, come ricordato dalla presidente della Commissione, Ursula von der Leyen: “Abbiamo preso l’iniziativa per elaborare una nuova agenda transatlantica pronta per l’attuale panorama globale. L’alleanza transatlantica si basa non solo su valori e su una storia condivisi, ma anche su interessi comuni: costruire un mondo più forte, pacifico e prospero. Quando il partenariato transatlantico è forte, l’UE e gli USA sono entrambi più forti. È giunto il momento di riavvicinarci con una nuova agenda per la cooperazione transatlantica e globale adatta al mondo di oggi”.

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Accordi USA-UE, foto Thierry Roge Copyright© European Union 2015 EP

Ancora, nelle sue conclusioni del 7 dicembre il Consiglio ha ribadito l’importanza della partnership tra queste due realtà. Proprio il Consiglio europeo dovrà approvare l’agenda proposta dalla Commissione, che sarà discussa durante il prossimo vertice UE-USA che dovrebbe tenersi nel prossimo mese di maggio 2021.

Anche il Parlamento europeo auspica una cooperazione più stretta, come ricordato lo scorso 7 novembre dal Presidente del Parlamento David Sassoli: “Il mondo ha bisogno di un rapporto forte fra Europa e Stati Uniti, specialmente in questi tempi difficili. Non vediamo l’ora di lavorare insieme per combattere Covid-19, cambiamento climatico e affrontare le crescenti disuguaglianze”.

Tra le iniziative di primo piano, la nuova amministrazione Biden e l’UE potrebbero spingere per un accordo ambizioso per il Vertice delle Nazioni unite sulla biodiversità di quest’anno, cooperando per lo sviluppo di tecnologie verdi e progettando insieme un quadro normativo mondiale per la finanza sostenibile.

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Ancora, riportare coesione in materia di alimenti geneticamente modificati: una delle dispute commerciali degli ultimi tempi che, insieme all’imposizione dei dazi sull’acciaio e alluminio, ha diviso Stati Uniti e Unione europea.

Antonio Tajani, foto Eduardo Munoz Copyright© European Union 2019 EP

L’UE e gli Stati Uniti potrebbero inoltre collaborare sulla riforma dell’Organizzazione mondiale del commercio (OMC), proteggendo tecnologie critiche e stabilendo nuovi standard e nuovi regolamenti, superando così il blocco USA ai meccanismi di risoluzione delle controversie istituiti nel quadro dell’ Stati Uniti al momento bloccano i meccanismi di risoluzione delle controversie istituiti nel quadro dell’OMC.

La Commissione europea ha anche offerto di collaborare sulle sfide legate alla digitalizzazione, come la tassazione equa per i colossi digitali e le distorsioni sul mercato. Problema di non facile risoluzione data la presenza di un gran numero di aziende statunitensi leader del settore.

Oltre agli accordi sul commercio e l’ambiente, al centro della negoziazione tra le due potenze, anche le relazioni con la Cina. Entrambe le realtà, infatti, dovranno affrontare la sfida per l’individuazione del modello migliore per trattare con la Cina. Sotto la presidenza di Trump gli Stati Uniti hanno scelto una via conflittuale mentre l’UE si è focalizzata di più sulle relazioni diplomatiche. A dicembre 2020 i negoziatori UE hanno raggiunto un accordo di principio sugli investimenti con la Cina. L’accordo è attualmente all’esame del Parlamento europeo. Il consenso del Parlamento è necessario perché l’accordo entri in vigore. La nuova leadership statunitense rappresenta l’opportunità per coordinare gli approcci in maniera più soddisfacente ed efficace.

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Un altro dei temi caldi è l’Iran. In passato sia l’UE che gli USA sono stati coinvolti nell’accordo nucleare iraniano per evitare che il Paese mediorientale prosegua verso il potenziamento del proprio armamento nucleare. Trump ha però ritirato gli Stati Uniti dall’accordo nel 2018: l’inizio di una nuova presidenza statunitense potrebbe essere l’occasione per ritrovare un approccio comune.

Foto Thierry Roge/Eduardo Munoz Copyright© European Union 2015 EP