Nulla di nuovo dalle parti del Parlamento europeo: sì incondizionato all’Ucraina.

L’UE deve continuare a fornire sostegno militare all’Ucraina “per tutto il tempo necessario e in qualsiasi forma”. Una non novità, ribadita oggi a maggioranza con 495 voti, dal ‘nuovo’ Parlamento europeo che, proprio ieri, ha rinnovato la carica alla presidenza della “diversamente diplomatica” Roberta Metsola. Esponente del Partito Popolare Europeo (i famosi moderati) che nella scorsa Legislatura aveva chiesto l’invio di più carri armati a Kiev e confermato il proprio sostegno per il vergognoso ASAP approvato dalle “democratiche istituzioni” dell’Unione europea.

Parlamento, inoltre, che ha condannato nell’occasione la recente visita a Mosca del Primo ministro ungherese Viktor Orbán, dimostrando tutta la propria rigidità di pensiero nonché la propria sudditanza verso gli Stati Uniti d’America.

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Una risoluzione, non vincolante, che in estrema sintesi definisce la prima posizione ufficiale del neoeletto Parlamento europeo sulla guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina. Aula che ha poi invitato le altre istituzioni dell’Ue a mantenere ed estendere la sua politica di sanzioni nei confronti della Russia e della Bielorussia. Sanzioni, come rilevato con il caso delle importazioni dei combustili nell’Unione, aggirate letteralemente dai cosiddetti “partner” dell’Ue.

Parlamento che ha poi lanciato un “tremendo segnale” a Mosca, sostenendo che l’Ucraina ormai è inserita in un percorso irreversibile verso l’adesione alla NATO. Inclusione che, come facilmente intuibile, porterà ad una estensione del conflitto in Europa.

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