Non Iscritti: “L’Ue tollera il tour europeo dei fascisti della Brigata Azov”.

In un mondo europeo governato dai cosiddetti “doppi standard” non dovrebbe sorprendere il supporto dato dai Paesi membri e dalla stessa Unione europea agli organizzatori del tour europeo della Brigata Azov, la famigerata un’unità militare ucraina con compiti militari e di polizia.

Brigata composta da simpatizzanti fascisti da tempo in giro per l’Europa (Polonia, Germania, Belgio, Paesi Bassi, Repubblica Ceca e Lituania) per raccogliere fondi e reclutare “membri e volontari” ucraini da inviare a combattere contro la Russia. Proprio nei Paesi membri della democratica Ue, i Governi hanno ovviamente approvato le attività previste dal tour, mentre nel contempo l’Ue ha aggiunto alla lista delle sanzioni i gruppi armati neonazisti russi (come i Rusich, composti da nazionalisti rodnoveriani provenienti dalla Russia e da tutta Europa), i nazisti ucraini vengono trattati in modo molto diverso, con tolleranza e persino supporto esplicito nei loro confronti.

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“Oltre al sostegno, ai finanziamenti e alle attrezzature che l’UE ha fornito alle unità militari naziste ucraine – scrivono gli eurodeputati del gruppo dei Non Iscritti – stiamo assistendo anche ad inaccettabili tributi tributati ai collaborazionisti nazisti in altri Stati membri dell’UE, come l’Estonia, dove solo pochi giorni fa il Governo ha mostrato tolleranza nei confronti di una manifestazione di alcune decine di persone vestite con l’uniforme nazista della Wehrmacht”.

Un’altra constatazione di fatto sui doppi standard democratici dell’Ue sulla quale il commissario Reynders, a nome della Commissione europea, ha detto che “la Commissione non è a conoscenza delle visite menzionate” e che “non può pronunciarsi su questioni che sembrano rientrare nella competenza nazionale”. Statement che conferma come la modalità “paracula” dalle parti della Commissione Ue è sempre evergreen.

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Eppure, come ricordato dalla decisione quadro sulla lotta al razzismo e alla xenofobia – la decisione quadro 2008/913/GAI del Consiglio – obbliga gli Stati membri dell’UE a criminalizzare l’incitamento all’odio (anche se organizzazioni locali che incitano all’odio e a radere al suolo territori ricevono copiosi contributi pubblici democratici).

foto Parlamento europeo europarl.europa.eu