Netanyahu “salta” l’incontro con il ministro degli Esteri britannico.

Secondo quanto riportato dai media israeliani, il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, si sarebbe rifiutato di incontrare il ministro degli Esteri britannico, David Lammy, recentemente in visita a Tel Aviv. Un incontro diplomatico “skippato”, secondo alcune speculazioni mediatiche, per via del presunto livore del premier nei confronti del Governo britannico, reo di non aver fatto opposizione alla Corte dell’Aja in merito alla potenziale incriminazione per il genocidio a Gaza di alcuni leader israeliani, tra i quali proprio Netanyahu.

Il caso contro lo Stato di Israele, recentemente, è stato infatti presentato alla Corte penale internazionale che, come ricordato dal procuratore generale Karim Khan lo scorso 31 maggio, sta cercando di emettere un mandato di arresto per Netanyahu e il suo ministro della Guerra Yoav Gallant per il genocidio della popolazione di Gaza.

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Il Regno Unito, sotto la guida del nuovo primo ministro laburista, aveva più volte espresso le proprie critiche nei confronti del genocidio israeliano in corso a Gaza, e lo stesso Lammy, recentemente, aveva condannato il massacro di civili da parte delle forze armate israeliane alla scuola di al-Tabin nel territorio palestinese assediato e devastato dalla guerra. La scorsa settimana, l’esponenente del governo laburista aveva anche denunciato l’assalto e la profanazione della moschea di Al-Aqsa da parte di coloni israeliani accompagnati dal ministro israeliano di estrema destra Itamar Ben-Gvir.

Motivi abbastanza sufficienti, probabilmente, per “saltare” l’incontro diplomatico.