Nel Sud Italia i giovani leggono sempre di meno.

L’incidenza più bassa dei giovani lettori/trici si registra nel Mezzogiorno d’Italia. A denunciare la crescente disaffezione dei ragazzi/e nel Sud del Paese è stato il vicepresidente del Centro Pio La Torre, Franco Garufi: “Tutte le regioni con l’incidenza più bassa di lettori abituali tra bambini e ragazzi si trovano nel Mezzogiorno – ha dichiarato Garufi -, fanalino di coda è la Sicilia dove legge appena il 33,8% dei bambini e ragazzi tra i 6 ed i 17 anni. Seguono la Calabria con il 35,9%, la Campania dove i lettori della fascia di età considerata si attestano al 38,2%, Molise, Puglia e Basilicata dove superano di poco il 40%”.

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Dati che certificano una sempre più crescente “condizione di povertà educativa” tale da inficiare “lo sviluppo della personalità” dei più giovani.

Un fenomeno, ricordano gli autori della ricerca, facilitato dalla scarsa presenza di biblioteche per ragazzi/e: “Su 274 biblioteche pubbliche o private censite appena 34 dichiarano di essere dedicate ai bambini ed ai ragazzi. Su 391 comuni siciliani solo 273 sono dotati di biblioteca, ma solo 30 ne hanno più d’una”.

“Meraviglia – prosegue Garufi – che non esistano centri di lettura specificamente dedicati alle minoranze linguistiche. Ci sono perciò tutte le ragioni per ritenere che la nostra isola faccia assai meno del dovuto per affrontare il rilevante e sempre più vasto problema della povertà educativa dei giovani”.

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Ancora più inquietanti i dati relativi al contesto socio economico e culturale in cui si colloca la scarsa frequenza delle letture dei giovanissimi siciliani. “La lettura è infatti uno dei comportamenti che più risentono dell’ambiente familiare: il 73,5% dei minori figli di lettori leggono. Se né il padre né la madre leggono la quota scende al 34,4%. D’altro canto anche i dati del Report Istat per l’anno 2021 sulla produzione e lettura del libro in Italia confermano quanto istruzione e territorio incidano sulla lettura. Il livello di istruzione è un elemento determinante per le abitudini di lettura: legge libri il 71,5% dei laureati (75,0% nel 2015), il 46,8% dei diplomati e solo il 26,3% di chi possiede al massimo la licenza elementare”.

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