Natalità in Europa, Garraud: “Meno 3,5 milioni di persone tra 2015 e 2020”.

Nell’ultima relazione della Commissione UE sull’impatto del cambiamento demografico è stato dimostrato che tra 10 anni ci saranno 5 milioni di persone in età lavorativa in meno nell’UE, principalmente a causa del calo dei tassi di natalità. La quota della popolazione composta da giovani di età compresa tra i 15 ei 29 anni, ancora, diminuirà scendendo al 16,3% della popolazione.

Problemi, come ricordato dall’eurodeputato di Identità e Democrazia, Jean-Paul Garraud, destinati ad aggravarsi: “A causa dell’invecchiamento della popolazione del continente, la Commissione prevede una riduzione di 35 milioni di persone in età lavorativa entro il 2050 e tra il 2015 e il 2020 si è registrata una diminuzione di 3,5 milioni di persone. Nel novembre 2022, Josep Borrell, il capo della politica estera dell’UE, ha dichiarato che il resto del mondo sta aiutando l’Europa durante il suo inverno demografico, attraverso la migrazione”.

LEGGI ANCHE:  Elezioni USA, i musulmani americani sono con Jill Stein.

Motivata, quindi, la richiesta alla Commissione UE per riferire sul fatto che l’immigrazione sia la soluzione al calo dei tassi di natalità in Europa.

Una conferma, l’ammissione di migranti per colmare il gap demografico in UE, che non ha tardato ad arrivare per voce della Vicepresidente Dubravka Šuica: “La forza lavoro dell’UE da sola non è e non sarà sufficiente per soddisfare le esigenze attuali e future del mercato del lavoro – ha dichiarato l’esponente della Commissione UE -. Come indicato nel pacchetto competenze e talenti della Commissione , l’ammissione di migranti con una politica di integrazione attiva deve pertanto far parte di una più ampia combinazione di politiche per affrontare sia l’esistenza che le cause profonde della carenza di manodopera e di competenze, e quindi rafforzare La crescita economica dell’Europa”.

LEGGI ANCHE:  Racconti e tradizioni per l'inclusione sociale. Il progetto R.E.T.I.

Fondamentale,per la Commissione von der Leyen, affrontare le sfide poste dalla transizione demografica, compresa una diminuzione della popolazione in età lavorativa: “La seconda relazione sull’impatto del cambiamento demografico – prosegue la Šuica – offre, tra l’altro, una panoramica fattuale degli sviluppi del tasso di natalità nell’UE. Come tendenza a lungo termine, i tassi di natalità sono stati per lo più in calo o stagnazione dagli anni ’60. Avere figli è una questione di scelta individuale e l’UE non ha competenza in materia di diritto di famiglia, è competenza degli Stati membri”.

foto European Union, 2021 EC-Audiovisual Service / Aurore Martignoni