Nascite: non si ferma il calo in Italia: -197mila nati nel “Bel Paese”. Tasso al minimo in Sardegna.

Il 2023 segna un nuovo record storico nel calo delle nascite, che scendono a 379mila rispetto ai 393mila dell’anno precedente. Un Paese dove, nonostante una presunta azione di Governo “pro famiglia”, il tasso di natalità è in calo nel 72% dei comuni italiani (circa 5600 comuni).

Una tendenza visibile da alcuni anni, ricordano da Fondazione Openpolis: “Rispetto al 2022 le nascite sono diminuite di 14mila unità (il 3,6% in meno) e, in confronto al 2008, ultimo anno di “picco” il calo è superiore a un terzo (-34,2%). Significa quasi 200mila nuovi nati in meno in soli 15 anni“. Per essere precisi, meno 197mila nati in Italia.

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Una diminuzione che riguarda sia i nati con cittadinanza italiana che senza, e che incide anche sul tasso di natalità, ovvero il numero di nuove nascite in rapporto agli abitanti. Nel 2023 è sceso a 6,4 nati ogni mille abitanti, dai 6,7 del 2022.

Con una popolazione che invecchia, che perde forza lavoro e dove il ricambio generazionale è costantemente osteggiato da un paradigma normativo inaccessibile per i giovani, il nostro Paese è ormai “una mera espressione geografica” senza futuro.

Tra i capoluoghi è Catania il comune con il tasso di natalità più alto nel 2021: 8,6 nati ogni mille abitanti. Seguono, con almeno 8 nati per mille residenti, le città di Andria, Barletta e Palermo. Mentre agli ultimi posti spiccano – chi lo avrebbe mai detto? – le città sarde: Oristano (4,9), Cagliari (4,5), Nuoro (4) e Carbonia. Nel comune del Sud Sardegna il tasso di natalità si è attestato a 3,1 nati ogni mille abitanti nel 2021.

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