Nasce StudyAway, un ponte con gli Usa per gli studenti italiani.
Partecipare a una esperienza di mobilità negli Stati Uniti potrebbe diventare più semplice per gli/le studenti/esse italiani/e. Grazie a StudyAway, la nuova startup torinese che organizza programmi di scambio culturale negli Stati Uniti, ragazzi e ragazze degli istituti superiori potranno vivere un’esperienza all’estero lasciandosi coinvolgere dal piacere della scoperta e immergendosi in un nuovo contesto culturale e linguistico che possa favorire la loro crescita personale e professionale.
StudyAway si configura come soluzione alla crescente domanda di studenti interessati a vivere un’esperienza di studio all’estero e mette insieme un team di esperti nel settore della mobilità internazionale, offrendo servizi di consulenza, gestione e supporto a studenti e famiglie. A differenza di altre realtà, StudyAway propone programmi di studio solo in Nord America, con un focus sugli Stati Uniti e un livello di specializzazione che gli permette di coltivare collaborazioni solide con i partner locali e di rappresentare un punto di riferimento per le famiglie.
In Italia, sono oltre 10 mila gli studenti di secondo grado che ogni anno partecipano ai vari programmi di scambio culturale. Tra questi, quasi un terzo del totale (circa il 30%) sceglie di vivere il sogno americano grazie al Cultural Exchange Program (J1), il programma dedicato ai ragazzi tra i 15 e 18 anni che intendono trascorrere un semestre o un anno scolastico negli Stati Uniti, frequentando una High School americana, accolti da una famiglia ospitante locale.
“StudyAway nasce con l’intento di fornire a studenti e famiglie gli strumenti necessari per rendere possibile questo percorso formativo – ha dichiarato Eleonora Calfus, CEO di StudyAway –. Negli anni abbiamo registrato una domanda crescente da parte degli studenti che sognano di vivere questa esperienza all’estero e in particolare negli Stati Uniti, anche se in parte spaventati dalla burocrazia, dall’organizzazione del soggiorno e dalla lingua. Proprio per questo abbiamo costruito un team con una grande conoscenza di tutte le dinamiche di mobilità internazionale, ma soprattutto che ha vissuto la medesima esperienza e che è quindi in grado di guidare passo passo gli studenti nella preparazione dei documenti necessari e nell’individuazione della famiglia ospitante e della scuola, così come in tutte le pratiche pre-partenza e la gestione e il supporto durante la permanenza all’estero. Vogliamo essere un vero punto di riferimento per le famiglie e gli studenti, in modo che possano vivere al meglio questa esperienza di vita”.
Secondo i dati diffusi dal Dipartimento di Stato americano ed elaborati da StudyAway, l’Italia è il terzo Paese al mondo per numero di visti rilasciati a studenti delle scuole superiori, dietro solo a Germania e Spagna. Solo in riferimento al programma “Student secondary”, nel 2021 sono stati ben 2.870 i giovani italiani che hanno vissuto un periodo di studio in USA, il 15.5% sul totale di 18.486 studenti da tutto il mondo. Un dato in lieve crescita rispetto al 2019, quando erano partiti 2.726 italiani, e ai 2.328 del 2018. Anche nell’annus horribilis caratterizzato dalla pandemia, gli italiani che sono partiti erano 762, il secondo gruppo più numeroso.
A partire da quest’anno, StudyAway mette a disposizione 70 posti garantiti e un servizio di consulenza personalizzata, per guidare genitori e studenti durante tutto il percorso, fornendo gli strumenti necessari per ottenere il visto e pianificare e gestire l’esperienza, offrendo un network di partner locali per favorire la ricerca di scuola e famiglie ospitanti. Al rientro in Italia, StudyAway si occuperà anche di assistere lo studente con la documentazione necessaria per il reinserimento scolastico.
Inoltre, è prevista l’assegnazione di borse di studio a copertura parziale, per merito scolastico, a tutti gli studenti con una media voti superiore all’8, a prescindere dai requisiti di reddito.
foto Elizabeth Kearns Defense.gov