Europa

Mosca ribadisce le condizioni per la pace: “Crimea e quattro regioni sono russe”.

L’inviato speciale degli Stati Uniti, Steve Witkoff, è atteso a Mosca per colloqui sulla possibilità di una tregua in Ucraina. La conferma è arrivata dal portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dalle agenzie di stampa russe.

Secondo quanto dichiarato da Peskov, la posizione di Mosca sulle condizioni di pace rimane invariata: la Crimea e le regioni di Kherson, Zaporizhzhia, Donetsk e Lugansk sono considerate parte integrante della Federazione Russa, come sancito dalla Costituzione russa. “Questo è un dato di fatto”, ha affermato Peskov, ribadendo le richieste del presidente Vladimir Putin.

Secondo un’indiscrezione riportata dall’agenzia Reuters, Mosca avrebbe trasmesso a Washington un elenco di condizioni per porre fine al conflitto e ristabilire le relazioni bilaterali. Non è ancora chiaro il contenuto esatto del documento, ma da tempo Putin ha detto di non volere Kiev dentro la NATO e missioni di “peacekeeping” in Ucraina.

Intanto, sul fronte militare, il ministero della Difesa russo ha annunciato la presa di Sudzha, un centro abitato nella regione russa di Kursk, precedentemente controllato dalle forze ucraine. Insomma, Kiev “sta perdendo i pezzi” sul campo di battaglia.

foto Ambasciata repubblica Azerbaijian