Mondiali 2022, mozione Spagnolo: “Boicottare l’Iran”.

Escludere l’Iran dai campionati del mondo di calcio, in programma in Qatar dal 21 novembre al 18 dicembre 2022. E’ quanto chiesto dal presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, Piero Mauro Zanin, in una lettera indirizzata alla premier e al ministro/a dello Sport del nuovo Governo italiano, con l’intento di rendere tangibile l’indignazione causata dai recenti assassinii e dalle violazioni quotidiane dei diritti delle donne nella Repubblica islamica.

L’annuncio è arrivato oggi a Udine, nel corso di un incontro che ha messo a fuoco l’importanza della mozione di solidarietà e vicinanza alle donne iraniane presentata dalla consigliera regionale Maddalena Spagnolo (Lega) e sottoscritta lo scorso 3 ottobre da tutti i gruppi politici dell’Aula. Una presa di posizione sui diritti civili che ha già fatto scuola in Italia, dal momento che – come ha ricordato la stessa Spagnolo – la Lombardia ha votato un testo analogo e una mozione di questo genere è stata depositata anche in Veneto.

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All’incontro hanno partecipato Baharak Darvishi e Taher Djafarizad, dissidenti iraniani che vivono da anni in Friuli.

“Ho voluto farmi portavoce – ha ricordato la consigliera Spagnolo – della solidarietà e della vicinanza alle donne iraniane private dei propri diritti civili: le istituzioni devono sostenere la battaglia che in Iran oggi coinvolge tanta gente, condannando gli estremismi di ogni religione. È una lotta per la parità che coinvolge anche le donne italiane, dove l’obiettivo è una effettiva equità salariale che consenta a tutte di conciliare lavoro e famiglia”.

“La Fifa – ha dichiarato nell’occasione Taher Djafarizad – dovrebbe boicottare l’Iran perché qui stiamo parlando di un apartheid praticato ai danni del 54 per cento della popolazione. Sono riuscito a contattare Evelina Christillin, che fa parte del Consiglio della Fifa: mi ha detto che la Federazione mondiale del calcio non entra in politica ma in ogni caso ne parlerà con il presidente Infantino. Io però leggo nello statuto della Fifa che è prevista l’esclusione di chi viola i diritti fondamentali delle persone”. Dalle parti della Fifa, visto il recente boicottaggio ai danni della Russia, qualcuno/a ha decisamente peccato di memoria storica.

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“Fino al 1979 – ha proseguito Djafarizad – la grande maggioranza delle donne iraniane non portava il velo, solo in quel momento l’hanno reso obbligatorio. E il regime uccide, stupra, tortura chi protesta”.

“Anch’io – ha aggiunto Baharak Darvishi – sono stata frustata in piazza, e una mia amica arrestata solo perché portava gli occhiali da sole. Dalla rivoluzione di Khomeini in poi una donna non può più cantare come solista, non può fare il giudice, la sua testimonianza vale la metà di quella di un uomo, la sua stessa vita vale la metà: chi uccide una donna ammazza un mezzo essere umano”.

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