Mismatch lavoro: le imprese non trovano dipendenti.

Secondo Unioncamere-Excelsior, in Trentino nel mese di agosto le entrate di difficile reperimento rappresentano il 51,9% sul totale. Mismatch tra domanda e offerta di lavoro che accomuna ormai tutti i settori.

“In un mondo del lavoro che mai prima d’ora aveva visto convivere cinque generazioni, con un calo demografico importante e già in corso da anni, è già nota l’importanza di lavorare su fabbisogni e opportunità – ha spiegato Fausto Manzana, presidente di Confindustria Trento –. Prima ancora di incrociare domanda e offerta, il primo passo è l’ascolto: lo abbiamo fatto in quella che definirei un’operazione sperimentale, che già dice molto e che crediamo dovrebbe diventare una buona consuetudine del nostro sistema provinciale. Penso a un osservatorio permanente, in grado di fornire informazioni sempre aggiornate, necessarie a porre in essere strategie in grado di aumentare l’attrattività del nostro sistema economico, e con esso del nostro territorio”.

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Da qui l’idea di lanciare una nuova indagine per individuare, su alcuni aspetti specifici, le distanze che separano la domanda dall’offerta.

Se pure quasi la metà del campione dei giovani intervistati ritiene di vivere in un territorio che offre un livello di opportunità alto o molto alto, il 67% non si ritiene abbastanza informato sulle opportunità lavorative presenti in Trentino. Un dato che conferma la scarsa capacità del sistema di comunicare al meglio le opportunità lavorative del territorio ma, guardando in prospettiva, indica che i giovani non hanno poi così tanta voglia di informarsi e di esprimere un personalità proattiva, identificando opportunità prima degli altri, prendendo l’iniziativa per modificare attivamente e costruttivamente l’ambiente circostante e, ancora, mostrare perseveranza fino al raggiungimento degli obiettivi. La verità, insomma, sta sempre nel mezzo!

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I risultati dell’immagine, poi, mostrano come domanda e offerta passano spesso da canali di comunicazione e contatto diversi, rendendo più difficile il matching. Il mismatch più elevato (chi lo avrebbe mai detto) è quello sull’Agenzia del Lavoro, utilizzato dal 56% delle imprese, contro il 10% degli Universitari che lo utilizzano per le loro ricerche. In termini di conoscenza delle opportunità il primo canale desiderato da giovani è quello dei progetti tra Scuola-Università e Impresa (circa il 70%) mentre solo il 28% delle imprese li realizza come modalità di presentarsi agli studenti.

Tra i settori più attrattivi, la risposta dei giovani under19 si è diretta verso il turismo, mentre per Università e AFP i settori dell’Energia e ambiente e dell’ICT vengono percepiti come più stimolanti.

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Anche questo dato, secondo Confindustria Trento, permette di fare una riflessione sul lavoro di sistema che ancora è necessario, soprattutto in fase di orientamento dei giovani e delle loro famiglie, per comunicare al meglio le opportunità di settori industriali che, oltre a creare posti di lavoro, offrono delle condizioni di alto livello per i giovani.                       

Nell’ottica della qualità del lavoro gli stipendi che le imprese sono disposte a pagare per un giovane sono maggiori rispetto alle aspettative degli studenti stessi. Il 69% degli studenti universitari accetterebbe uno stipendio inferiore ai 24k lordi mentre il 73% delle imprese offrirebbe un salario superiore ai 24k lordi.

foto Confindustria Trento