Migrazione legale: attirare competenze e talenti nell’UE.

Nell’ambito dell’approccio globale alla migrazione definito nel patto sulla migrazione e l’asilo, la Commissione europea ha proposte nuove iniziative giuridiche, operative e strategiche per migliorare la gestione complessiva della migrazione dai Paesi terzi. Tra le proposte anche azioni specifiche volte ad agevolare l’inserimento nel mercato del lavoro dell’UE di coloro che stanno fuggendo dall’Ucraina.

Sebbene gli Stati membri decidano autonomamente il numero di migranti legali che intendono accogliere, l’UE può fornire loro sostegno tramite strumenti pratici e operativi. Negli ultimi vent’anni l’UE ha sviluppato un quadro giuridico capace di armonizzare le condizioni di ingresso e soggiorno dei cittadini di Paesi terzi negli Stati membri. La valutazione di tale quadro giuridico, avvenuta nel 2019, ha dimostrato che si potrebbe fare di più per aumentare l’incidenza del quadro dell’UE in materia di migrazione legale sulle sfide demografiche e migratorie dell’UE. A seguito di un’ampia consultazione pubblica e di due risoluzioni del Parlamento europeo nel 2021, la Commissione è stata invitata a presentare una serie di proposte per agevolare la migrazione legale verso l’UE con l’obiettivo di ridurre la burocrazia, rafforzare l’armonizzazione, promuovere i diritti fondamentali e la parità di trattamento e prevenire lo sfruttamento lavorativo.

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Nell’occasione della presentazione della proposta Margaritis Schinas, Vicepresidente per la Promozione dello stile di vita europeo, ha fatto il punto sulle nuove misure: “I nostri Stati membri sono impegnati a gestire l’arrivo di oltre 5 milioni di persone dall’Ucraina; tuttavia, ciò non esclude la necessità di gettare le basi di un approccio comune e sostenibile alla migrazione dei lavoratori per dare una risposta a lungo termine alle esigenze dell’UE in termini di competenze. Con le iniziative odierne – prosegue – riconosciamo che la migrazione legale ha un impatto positivo in ogni sua aspetto: offre a coloro che intendono emigrare l’opportunità di migliorare la propria situazione, fornendo al contempo lavoratori più qualificati ai paesi ospitanti. Tutto ciò stimola a sua volta l’economia”.

“Ogni anno – ha aggiunto la Commissaria per gli Affari interni, Ylva Johansson – arrivano legalmente nell’UE da 2 a 3 milioni di cittadini di Paesi terzi, contro i 125 000 – 200 000 arrivi irregolari. La migrazione legale è essenziale per la ripresa economica, la transizione digitale e la transizione verde e per creare canali sicuri verso l’Europa, riducendo nel contempo la migrazione irregolare. Con il pacchetto odierno intendiamo semplificare la procedura di domanda che permette di vivere e lavorare nell’UE, rafforzando i diritti dei residenti e dei loro familiari”.

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Per fornire un quadro più efficace per i percorsi legali verso l’UE, la Commissione propone di rivedere la direttiva sul permesso unico e la direttiva sui soggiornanti di lungo periodo. Quest’ultima, in particolare, dovrebbe agevolare l’acquisizione dello status di soggiornante di lungo periodo dell’UE semplificando le condizioni di ammissione, ad esempio consentendo il cumulo di periodi di soggiorno in diversi Stati membri. Inoltre, la revisione garantirà i diritti dei soggiornanti di lungo periodo e dei loro familiari, fra l’altro migliorando il ricongiungimento familiare e favorendo la mobilità all’interno dell’UE.

Tra gli effetti previsti anche una migliore corrispondenza tra competenze ed esigenze del mercato del lavoro. La Commissione, sul tema, ha proposto di intensificare la cooperazione operativa a livello dell’UE tra gli Stati membri e con i Paesi partner e di istituire la prima piattaforma di abbinamento a livello dell’UE, un bacino di talenti dell’UE, per rendere l’Unione più attraente per i cittadini di Paesi terzi in cerca di opportunità e aiutare i datori di lavoro a trovare i talenti di cui hanno bisogno. Per affrontare l’urgente necessità di agevolare l’accesso al mercato del lavoro ai nuovi arrivati dall’Ucraina, la Commissione propone un’iniziativa pilota che dovrebbe essere operativa entro l’estate del 2022.

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Infine, la Commissione sta esplorando ulteriori modalità di migrazione legale verso l’UE nel medio e lungo termine. Secondo la Commissione è utile concentrarsi su politiche lungimiranti in tre aree di intervento: assistenza, gioventù e innovazione, con l’obiettivo di attrarre competenze e talenti nei settori maggiormente carenti e che necessitano di forza lavoro, ad esempio quello dell’assistenza a lungo termine; offrire ai giovani l’opportunità di esplorare nuovi Paesi, traendo vantaggio dai viaggi e dal lavoro; promuovere l’imprenditorialità d’innovazione all’interno dell’UE e investire nella sovranità tecnologica europea.

foto Daina Le Lardic © European Union 2020 – Source : EP