Migranti in agricoltura, servono tempi certi e semplificazione per i lavoratori.
Rivedere il sistema degli ingressi, superando i troppi ostacoli burocratici, garantire tempi certi per far coincidere esigenze delle imprese e dei lavoratori e potenziare la rete del lavoro agricolo di qualità per eliminare gli spazi di manovra per il caporalato. Sono alcune delle richieste di Coldiretti portate dal presidente nazionale Ettore Prandini e dal responsabile lavoro dell’organizzazione Romano Magrini all’incontro tra Governo e sindacati sulle modifiche alla disciplina per l’ingresso dei lavoratori stranieri in Italia.
“Occorre innanzitutto modificare le attuali regole sul decreto flussi che rappresentano uno dei maggiori canali da cui si approvvigiona di manodopera il sistema del caporalato. In tale ottica, è necessario – spiega Coldiretti – il superamento del sistema del “click day”, ma anche escludere dalla possibilità di presentare le domande di ingresso ai datori di lavoro che in passato hanno inoltrato le istanze di nullaosta per gli stagionali e poi non hanno assunto il lavoratore”.
Importante lavorare anche sulla certezza dei tempi, tenendo in considerazione la stagionalità del settore agricolo. Capita spesso, infatti, che il lavoratore arrivi quando le attività di raccolta per le quali era stato chiamato sono già terminate. Serve poi un maggiore coinvolgimento delle associazioni di rappresentanza nelle attività di verifica e controllo, superando i limiti al numero di presentazione delle domande da parte del datore di lavoro laddove vengono inoltrate dalle associazioni stesse.
Inoltre, si richiede che i datori di lavoro agricoli possano usufruire di un sistema più efficiente per incontrare la domanda e l’offerta di lavoro. Nello specifico, si propone di estendere l’uso della piattaforma del Ministero del Lavoro, che facilita la connessione tra chi cerca e chi offre lavoro, integrandola con il supporto degli Enti bilaterali agricoli, che svolgono un ruolo importante nel gestire e regolare il mercato del lavoro nel settore agricolo. L’obiettivo è semplificare e rendere più trasparente il processo di assunzione, creando un canale diretto e organizzato tra datori di lavoro e potenziali lavoratori.
Tra le richieste portate al tavolo di confronto, anche quella di superare le quote per le conversioni da permesso stagionale a tempo determinato o indeterminato dando ai lavoratori più garanzie e aiutando al tempo stesso le aziende agricole ad avere una forza lavoro più stabile e qualificata, riducendo la necessità di cercare nuovi lavoratori stagionali ogni anno.
Ma occorre, infine, anche premiare le imprese virtuose che si iscrivono alla rete del lavoro agricolo di qualità, che va completata a livello territoriale dando un ruolo centrale agli Enti bilaterali agricoli, ma anche garantire al lavoratore che denuncia il caporale di sfruttamento un permesso di soggiorno temporaneo per ricerca di occupazione.
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