Microcitemico. L’assessore Doria convoca Asl 8 e Arnas, ma i buoi sono già scappati dalla stalla.
Si cerca di rimediare ai propri errori e mancanze dalle parti della Giunta regionale. L’ultimo in ordine di arrivo, si fa per dire visto il pregresso, il caso del Microcitemico, oggetto, come risaputo, dello scorporo prodotto dalla riforma del sistema sanitario regionale voluta dal centrodestra, al governo della Regione dal 2019.
Governo, purtroppo, che prova oggi a buttare fumo negli occhi degli acritici cittadini sardi e, in particolare, delle famiglie dei piccoli pazienti dell’ospedale Microcitemico di Cagliari, vittime incolpevoli, oltre che della malattia, di un sistema di potere caratterizzato da dabbenaggine e, nel contempo, incompetenza.
Si avvicinano le elezioni e si prova a correre ai ripari dalle parti di viale Trento. L’assessore regionale della Sanità, Carlo Doria, ha infatti convocato per lunedì 17 alle ore 13 un incontro “per fare chiarezza sulla situazione lamentata dalle famiglie dei piccoli pazienti dell’ospedale Microcitemico di Cagliari” in merito ai tempi necessari alla rimozione dei cateteri venosi utilizzati per le terapie oncoematologiche. Cosa potranno dire i vertici dell’Asl 8 e dell’Arnas Brotzu, oltre ai direttori delle strutture complesse di anestesia delle due aziende e il direttore della Struttura complessa di Oncoematologia pediatrica che ha sede al Microcitemico?
Quali responsabilità potranno mai avere i vertici e i professionisti convocati dall’esponente della Giunta Solinas per gli effetti prodotti dall’ultima riforma sanitaria e, in particolare, dallo scorporo del Microcitemico dall’Arnas Brotzu che tanti disagi continua a produrre tra i pazienti e gli operatori sanitari?
“A oggi è in vigore un accordo tra l’Asl 8 e l’Arnas Brotzu per garantire le prestazioni anestesiologiche ai piccoli pazienti del Microcitemico. Ho convocato con urgenza tutte le parti coinvolte per capire dove si sia inceppato il meccanismo e individuare e circoscrivere i profili di responsabilità”, ha dichiarato l’assessore Doria. Uno statement che, però, manca di citare le cause alla base del problema, a partire dalla mancata programmazione ex ante sulla riforma sanitaria (ricordiamolo, cosa più unica che rara, discussa e approvata nel periodo più devastante del Covid-19), nonché l’incapacità di procedere all’introduzione di correttivi in itinere per migliorare la qualità delle prestazioni sanitarie.
Se mancano gli anestesisti pediatrici non è solo per la mancanza di una scuola di specializzazione in anestesia pediatrica ma anche per la mancanza di visione della classe dirigente sarda che, storicamente, non ha mai previsto una rianimazione totalmente pediatrica, come invece esiste in diverse regioni d’Italia. Da qui il passo per l’assenza di una expertise pediatrica diffusa, che al momento esiste solo al Brotzu, è breve.
Invece di attaccare poi sulle presunte responsabilità, Doria avrebbe fatto meglio a discutere sull’opportunità dello scorporo del microcitmico dal Brotzu, scelta decisamente incomprensibile perchè si è scorporata una unità pediatricha che già esisteva, precludendo la realizzazione di una terapia intesiva pediatrica per i bambini con età superiore ai 2 mesi di vita e per i quali gli anestesiti della rianimazione del Brotzu, che fanno parte di un’altra azienda, si prodigano costantemente.
Gli anestesisti pediatrici, ancora, sono pochi e concentrati al Brotzu e inoltre sono necessarie delle sale operatorie: infrastrutture, notoriamente, del quale il Microcitemico è privo.
Prima ancora di trasferire il Microcitemico in altra azienda, allora, bisognava preoccuparsi che gli anestesisti del Santissima Trinità, afferente alla stessa azienda del Microcitemico, ovvero l’Asl 8, acquisissero anche nel tempo l’expertise nella parte pediatrica.
Invece, come capita quando si fanno le cose alla “cazzo di cane” si è caricato di responsabilità il Brotzu, afferente a un’altra azienda sanitaria, senza contare gli effetti della già assente programmazione ex ante della riforma sanitaria che, come sperimentato negli anni, non ha portato all’assunzione di nuovo personale con expertise in pediatria né permesso l’acquisizione di competenze ad hoc tra gli operatori già in pianta organica per far fronte alle nuove responsabilità legate allo scorporo del Microcitemico dall’Arnas Brotzu.
Quali sono state le azioni messe in campo dalla Regione per formare gli anestesisti esistenti nel trattamento pediatrico negli ultimi 3 anni? Non è dato saperlo.
Ancora, dal 2020 non si è “spinto” sul lato assunzioni né, come anticipato prima, si è pensato di garantire la formazione pediatrica per il personale già esistente.
Una programmazione sanitaria “almeno sufficiente” avrebbe permesso di far fronte a questo cambiamento con adeguate misure per il sopperimento, per esempio, delle attività routinarie notoriamente bisognose di eseguire determinate procedure, a partire dalla rimozione dei cateteri venosi centrali e fino ad arrivare alla sedazione per eseguire determinati esami necessari per i bambini ricoverati.
Come dice un famoso proverbio “Chiudere la stalla quando son fuggiti i buoi” non è mai una buona scelta per un amministratore politico. Anzi, per ogni persona dotata di raziocinio. Una merce decisamente rara tra i banchi dell’attuale Esecutivo e Consiglio regionale.
Se oggi l’assessore Doria, rappresentante del Governo che ha voluto lo scorporo del Microcitemico, lamenta l’assenza di personale con adeguata expertise pediatrica, perchè non si dimette? Non lo sa forse che l’attuale situazione è stata prodotta anche dalla maggioranza di cui fa parte? Perchè non stigmatizzare le logiche alla base dell’operato della Regione (lo scorporo) se non si è fatto il punto nel 2019 circa il fabbisogno del personale con expertise pediatrica necessario per un simile progetto di riforma?
Domande che non riceveranno risposta ma è certo che la sanità regionale (e non solo purtroppo) è gestita politicamente da persone non adeguate.