Messa in sicurezza della diga di Monte Lerno. Al via il tavolo tecnico, Salaris: “Entro i primi di settembre si prevede l’avvio della progettazione”.

Primo incontro di carattere istituzionale tra il Commissario straordinario individuato dal Governo per la messa in sicurezza delle dighe in Sardegna, Angelica Catalano, e l’assessore dei Lavori Pubblici, Aldo Salaris, che questa mattina ha avviato il tavolo tecnico per la messa in sicurezza della diga di Monte Lerno (Pattada). Lavori per i quali sono stati stanziati fondi ministeriali, circa 7 milioni di euro, ai quali si sono aggiunti i fondi regionali per le indagini geognostiche (pari a circa 180 mila euro) propedeutiche alla progettazione degli interventi di risanamento statico dello sbarramento.

Progettazione dei lavori che, secondo l’esponente della Giunta, Aldo Salaris, partirà “entro i primi di settembre”.

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Un progetto importante per il territorio, dal momento che lo sbarramento sul Rio Mannu di Pattada, fornisce l’acqua per gli usi civici della popolazione dell’Unione dei Comuni del Logudoro alimentati dallo Schema Acquedotto 3 “Pattada” (Aggius, Calangianus, Osidda, Anela, Erula, Ozieri, Ardara, Ittiri, Pattada, Ittireddu, Luras, Tempio, Benetutti, Mores, Berchidda, Tula, Bono, Nughedu San Nicolò, Bortigiadas, Nule, Bultei, Oschiri) e viene utilizzata per alimentare la rete idrica del Consorzio di Bonifica del Nord Sardegna per la Piana di Chilivani. Oltre alle finalità idropotabili e irrigue, la diga di Monte Lerno risponde anche a un utilizzo di carattere idroelettrico dato che alimenta la centrale Enel di Ozieri.

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Lavori, quindi, fondamentali e non più prorogabili per l’assessore Aldo Salaris: “Grazie alla sinergia e al protagonismo attivo di tutti i soggetti coinvolti potremo finalmente avviare quegli interventi di carattere strutturale ritenuti non più procastinabili su una infrastruttura che consideriamo strategica per il territorio interessato”.

“L’auspicio – conclude Salaris – è che si possano fare i lavori senza svasare la diga, compatibilmente alla garanzia delle sicurezza nelle attività e alla grande esigenza di acqua che le caratteristiche del territorio richiedono”.