Mercosur: il 74% degli italiani non vuole l’accordo.

Il 74% degli italiani è contrario ad accordi, come nel caso del Mercosur, che prevedano agevolazioni con Paesi che hanno regole sanitarie, di sicurezza e sociali meno rigorose di quelle dei paesi della Ue. E’ quanto emerge da una indagine Coldiretti/Censis.

Associazione di categoria che per l’occasione ha allestito un’esposizione focalizzata sui rischi in arrivo sulle tavole degli italiani legati agli effetti dell’accordo Mercosur che, di fatto, apre la porta alla concorrenza sleale ai danni degli agricoltori europei, sacrificati sull’altare di altri interessi commerciali, ma anche a pericoli per la salute dei consumatori.

“L’accordo non prende minimamente in considerazione – accusa Coldiretti – le differenze negli standard produttivi oggi esistenti tra Europa e Paesi Mercosur. Oltre alle perplessità di carattere ambientale, soprattutto sul tema della deforestazione, e sul rispetto dei diritti dei lavoratori, nei campi sudamericani sono oggi largamente impiegate sostanze da anni vietate nella Ue, dai fungicidi agli insetticidi fino agli erbicidi. Basti ricordare che il 30% dei prodotti impiegati in Brasile non è oggi consentito nel Vecchio Continente. A questo si aggiungono i dubbi legati all’uso di alcuni antibiotici (bacitracina, flavomicina, lasolacide, monensina, virginiamicina) come promotori della crescita, pratica che invece risulta assolutamente proibita nell’Unione dal 2006”. 

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Problemi non di poco conto se si pensa che l’accordo premierà con il dazio zero l’arrivo in Europa di centinaia di milioni di chili di carne di manzo, di maiale e di pollo, oltre a riso, miele, zucchero, che andranno a sommarsi alle quantità che già vengono importate dal Sudamerica. Nel caso del pollo, si arriverà a circa il 10% del consumo europeo di questo tipo di carne. 

Peraltro dall’inizio dell’anno il sistema di allerta rapido dell’Unione Europea (Rasff) ha riscontrato 209 allarmi sanitari legati a prodotti provenienti dai Paesi Mercosur, di cui oltre la metà riferiti proprio alla carne, tra cui pollo alla salmonella e manzo con residui di piombo. Ma il pericolo è che il numero possa essere in realtà molto più alto. 

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Se l’Italia vanta un sistema di controlli all’avanguardia, Coldiretti e Filiera Italia stimano che meno del 10% dei prodotti agroalimentari in arrivo in Europa dai Paesi extra Ue sia sottoposto a verifiche fisiche, ovvero tese a testarne la salubrità, e non solo la documentazione allegata. Peraltro il 90% dei prodotti del Sudamerica entra in Europa solo attraverso lo scalo di Rotterdam, anche quando la logistica non lo giustificherebbe. Il motivo è probabilmente che nel porto olandese c’è una totale inadeguatezza dei controlli e passa di tutto.

L’arrivo di carne, riso e altri prodotti a dazio zero, che andranno ad aggiungersi alle quantità attualmente importate, rappresenta un dumping inaccettabile per l’agricoltura europea poiché renderà ancora più competitivo il prezzo dei prodotti sudamericani, che già beneficiano di condizioni molto più vantaggiose rispetto agli obblighi a cui sono sottoposte le aziende Ue. 

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Ai danni che l’accordo causerà all’agroalimentare europeo si aggiunge peraltro la beffa della decisione della Ue di stanziare la somma di 1,8 miliardi di euro per sostenere gli agricoltori Mercosur per facilitarne la transizione verde e digitale, mentre per le aziende agricole europee viene stanziato poco più della metà (un miliardo) per far fronte ai problemi che potrebbero avere dall’accordo. 

In pratica da un lato si investe nell’agricoltura del Mercosur, favorendo la delocalizzazione della produzione alimentare, dall’altro si riserva un “bonus rottamazione” alle imprese Ue che si troveranno a chiudere i battenti. Scelte e compensazioni che non sono accettabili.